Doccia fredda per le associazioni antiracket siciliane, che hanno dovuto registrare la battuta di Nello Musumeci, che ha parlato di “tagli dolorosi ma necessari”. Raggiunto dall’Adnkronos, il presidente della Regione ha affermato: “Il taglio dei contributi alle associazioni antiracket costituisce una sofferta e dolorosa necessità. Inutile girarci attorno: la spesa corrente del bilancio regionale è destinata a diventare sempre più ingessata e rigida sulle spese incomprimibili e quindi a danno anche di un associazionismo pur dinamico e fattivo, che si muove nel mondo della cultura, del sociale e della promozione della legalità“.
Musumeci ha provato comunque a rassicurare le associazioni antimafia: “Il mio governo, in compenso, nel corso dell’anno sosterrà le istanze di singole iniziative che riterrà di particolare interesse per incoraggiare e tenere vive le associazioni anche se credo che con la crisi della finanza pubblica e il dilagante dissesto finanziario degli enti locali, fenomeno che non riguarda solo la Sicilia, il generoso volontariato sarà chiamato ad un maggiore sforzo autonomo di presenza e di impegno, com’era in origine. Ed in questa direzione mi pare si sia aperto di recente un interessante dibattito fra le associazioni antiracket che merita, da parte nostra, rispetto ed attenzione“.
Nel frattempo è stata accolta la richiesta di un incontro urgente al governo regionale e all’Ars e martedì 15 gennaio, alle 15, le associazioni antimafia Centro Studi Pio La Torre, Centro Studi Cesare Terranova, Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, Fondazione Gaetano Costa saranno ricevute dalla commissione Cultura dell’Ars. All’ordine del giorno l’audizione dell’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao e dell’assessore ai Beni culturali Sebastiano Tusa. L’incontro sarà preceduto lunedì pomeriggio da un incontro con il capogruppo del Pd Giuseppe Lupo.