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“In Sicilia speriamo attraverso la campagna vaccinale entro i prossimi due o tre mesi di aver in parte immunizzato la nostra comunità. Siamo ottimisti ma ovviamente c’è una condizione dalla quale non si può prescindere: adesso servono i vaccini”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in visita questa mattina a Taormina, nella capitale del turismo siciliano dove ha consegnato i lavori per la scalinata di accesso al Castello di Monte Tauro.
Musumeci ha fatto così il punto della situazione sull’ipotesi, che si fa concreta, di un ritorno in zona rossa della Sicilia: “Chi va verso la zona rossa – ha detto il governatore – è l’indisciplinato. Qui non c’è nessun marziano che viene ad assediare la Sicilia con il Covid-19. Siamo noi siciliani che in molti casi siamo irresponsabili e indisciplinati. Oggi stiamo pagando gli effetti di Pasqua e Pasquetta. A gennaio abbiamo dovuto chiudere, su mia richiesta, perché si erano visti in modo allarmante gli effetti del Natale e del Capodanno. E’ probabile che andremo in zona rossa. Vorrei evitarlo e scongiurarlo ma non sono io che decido. Sono i numeri e i parametri che abbiamo il dovere di osservare. Stiamo adottando delle misure restrittive localizzate per evitare che il contagio possa diffondersi ma se arriveremo alla zona rossa per un paio di settimane inevitabilmente potremo dire che la situazione sarà proiettata verso una quasi normalità. Il tema in ogni caso è un altro: i sostegni, i ristori, gli aiuti devono però arrivare da Roma, lo Stato deve fare lo Stato. Noi abbiamo stanziato 250 milioni di euro che, se verranno autorizzati da Roma, serviranno a consentire attraverso gli istituti bancari di fornire del denaro liquido alle imprese, 10, 20 o 30 mila euro a tasso zero, potendo rateizzare il prestito. A quel punto si potrebbero mettere le imprese nelle condizioni di ripartire”.
Poi la questione dei vaccini: “Abbiamo verificato con Astrazeneca come la gente, in gran parte, non voglia sentirne di vaccinarsi. Abbiamo 104 mila dosi di Astrazeneca nei frigoriferi. Stiamo promuovendo l’Open Day per il fine settimana. Ho autorizzato i centri vaccinali a somministrare il liquido anche a chi ha meno di 70 anni, dai 60 anni in poi. Bisogna avere fiducia nel mondo della scienza, che dice che Astrazeneca rimane un rimedio sicuro. Ma lo Stato deve prendere atto di questa legittima e comprensibile diffidenza. A mio avviso dobbiamo avere paura non del vaccino ma del virus. Certamente serve chiarezza e che non ci siano ulteriori incertezze, altrimenti avremo difficoltà. Abbiamo la necessità di farci trovare pronti e trovare una soluzione alternativa”.
Infine, la partita politica in atto sul Recovery fund: “Bisogna capire comunque – ha aggiunto Musumeci – in che direzione andiamo e quale ruolo dovrà avere la Sicilia, ed il Sud, nel contesto del bacino euro-afro-asiatico, che torna ad essere al centro di traffici mercatili intensi e allora dobbiamo attrezzarci per essere competitivi. Servono gradi e strategiche infrastrutture. Ancora si discute su quanto assegnare alla Sicilia nel Recovery Fund e di opere di categoria B, marginali e non essenziali per riqualificare il territorio, noi rischiamo di restare periferia dell’Europa. Va bene la ripartenza ma ho chiesto a Draghi di dirci cosa vuole fare questo governo della Sicilia e del Mezzogiorno”.