Doveva essere, e per molti versi purtroppo lo è, l’estate della grande crisi ma in questo contesto di difficoltà globale che investe tutti e non risparmia nessuno, la stagione del post-lockdown sta diventando il momento del rilancio per la Fondazione Taormina Arte Sicilia. Il commissario straordinario Bernardo Campo è riuscito, infatti, ad allestire un cartellone con 30 serate al Teatro Antico di danza, teatro e musica, con intrattenimento di livello che riporta idealmente l’ente culturale ai momenti migliori della storia ultratrentennale e ne consolida le basi verso un degno futuro, in linea con le aspettative del pubblico.
C’è ancora molto da fare ma l’attuale commissario, che ad inizio anno ha ereditato la guida di Taormina Arte dal predecessore Pietro Di Miceli, non ha perso tempo ad inserirsi subito nei meccanismi complessi e pieni di ostacoli di Taormina Arte. Il funzionario regionale è entrato nella realtà taorminese in punta di piedi e ha impresso un’accelerazione alla definizione delle procedure costitutive della fondazione. E anche in una stagione complicata, “figlia” dell’emergenza Covid, Campo non ha rinunciato alla possibilità di allestire un cartellone eventi e, dopo aver trovato un’intesa con il Parco di Naxos-Taormina sulla fruibilità del Teatro Antico, ha presentato un programma di eventi di qualità, incassando il placet della Regione. Appuntamenti artistici degni di nota e personaggi che nella Perla dello Ionio sono amati e qui hanno fatto cose importanti: a partire da Gabriele Lavia, che tornerà al Teatro Antico, proprio per la Fondazione Taormina Arte nella duplice veste di regista e attore l’8 e 9 agosto.
Campo, nelle scorse settimane, ha poi formalizzato l’estromissione dalla Fondazione dei due enti messinesi, il Comune e l’ex Provincia regionale di Messina, e adesso si sta occupando dei conseguenti adempimenti riguardanti la definizione della modifica dello statuto e il riassetto che vedrà far parte dell’ente la Regione Siciliana e il Comune di Taormina: per il momento da soli, ma forse non per molto tempo.
L’attuale reggente di TaoArte ha avviato, infatti, una serie di contatti con alcuni potenziali partner della Fondazione, privati che potrebbero dare sostegno dal punto di vista economico ma anche programmatico per rafforzare le prospettive di Taormina Arte. Un percorso che viene portato avanti in sinergia con la Regione Siciliana, e dunque con il presidente Nello Musumeci e con l’assessore Manlio Messina, ma anche all’insegna dei buoni rapporti e della condivisione d’intenti con il sindaco di Taormina, Mario Bolognari (che già un ventennio fa era stato a suo tempo il primo a muovere dei passi verso la trasformazione del Comitato in Fondazione) ed insieme ad altre figure strategiche come il segretario generale Ninni Panzera, in un’ottica di collaborazione anche con il personale della struttura.
Per molti aspetti, in sostanza, Campo sta “esportando” nella realtà taorminese una serie di aspetti organizzativi che avevano sortito effetti positivi ed apprezzati nella sua esperienza alla presidenza del consiglio del Parco archeologico di Agrigento. Dalle Valle dei Templi al Teatro Antico, da Agrigento a Taormina, il commissario Campo, insomma, sta creando le condizioni necessarie per consentire a Taormina Arte di poter tornare a respirare l’aria e il profumo delle pagine più apprezzate del suo fulgido passato.