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La bellissima Nicole Kidman incanta Taormina. La diva di Hollywood è in queste ore nella Perla dello Ionio per partecipare la Taormina Film Fest, dove ha tenuto una masterclass e ieri sera ha ricevuto al Teatro Antico il premio Arte Award.
Kidman ha anche sfilato sul red carpet di piazza IX Aprile tra gli applausi, gli sguardi e i flash di tanti fotografi e altrettanti fans. L’attrice si è raccontata, a partire dal suo amore per l’Italia (“Quando a 17 anni decisi di vedere il mondo andai ad Amsterdam e Roma”) per arrivare al cinema. “Amo i registi ossessivi, che ti spingono al limite. Mi sento figlia di Fellini e Kubrick“.
Proprio i nomi di grandi registi come Fellini e Kubrick sono i nomi che ha ripetuto di più, senza fare mistero del suo grande apprezzamento. Il primo come un regista che ha visto da ragazza al cinema e, il secondo in nome di quel “Eyes Wide Shut” film che nel 1999 l’ha avvicinata a un’icona piena di mistero come Stanley Kubrick.
L’attrice 52enne si è presentata a Taormina riannodando i fili di una lunga relazione con il nostro Paese. Iniziata quando era ragazza e desiderosa di vedere il mondo (“A 17 anni vagavo per le strade di Roma sognando di sposare un italiano”), e proseguita a livello professionale (“Al Festival di Venezia sono stata invitata ben 7 volte”). Questa volta è toccato al festival di Taormina.
Alla masterclass si è presentata con un vestito floreale e sandali rossi, per offrirsi a un racconto che ha spaziato tra più argomenti. Partendo dal successo di “Big Little Lies”, la serie tv di cui sta per arrivare la seconda stagione e di cui lei è anche produttrice. “Un ruolo molto complesso il mio – dice – perché, come è noto, in questa serie si parla di abuso domestico e di personaggi pieni di dolore. Certo faccio un personaggio forte, ma nel senso più allargato del termine. Quello che mi interessava di più del mio personaggio è la sua resilienza, il suo coraggio”.
Sempre a proposito dei registi Nicole Kidman ha ricordato come “da ragazza” andasse a vedere Kubrick e Fellini: “A volte non capivo molto dei loro film, ero troppo giovane. Ero toccata dalle loro opere più al livello viscerale che intellettuale. Amo comunque i registi ossessivi che ti spingono sempre più avanti dove non eri mai arrivata prima”.
“Sul fronte della parità di diritti tra uomo e donna al cinema, i numeri “sono chiari e spaventosi – sottolinea la Kidman -. C’è solo circa il 20% di realtà femminile nel settore. Così a un certo punto io e la Streep, in un incontro a Cannes, ci siamo dette: le donne devono chiamare a lavorare le donne. Una scelta che io faccio sistematicamente in qualità di produttrice. Sono orgogliosa poi del mio impegno per l’UN Trust Fund to End Violence Against Women. Le donne – ha concluso Kidman – devono essere solidali e mi piace pensare che ‘Big Little Lies’ abbia contribuito a questo”.