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“No, non lo dire per favore”

venerdì 10 Marzo 2017

Carissimi, cosa accade quando vi giunge la notizia più ferale tra tutte le notizie?

Nessuno spera di vivere un giorno più angosciante di questo? Eppure malgrado siete stati cresciuti con gli insegnamenti di sani, morali e basilari principi, mai e poi mai a vi sarete augurati di ascoltare certe frasi del tipo: “Avrei una comunicazione da farti…

Questo è il momento in cui a tavola ad esempio piomba un imbarazzante silenzio e finanche la TV decide in autonomia di abbassare il proprio volume. So che avete compreso benissimo di cosa sto parlando.

Già dalla partenza della frase chi è con voi presente a tale comunicazione è consapevole di cosa sta per succedere a tal punto che a molti vorrebbe da esclamare, “no, non lo dire per favore” e invece più per saggezza che per pudore continuerete a ripetervelo mentalmente, anche se c’è sempre il più sprovveduto degli uditori cui scappa l’esclamazione: “Noooooooooo!”.

Ma io dico, cosa porta un individuo normale, con una vita insignificante fatta di monotone abitudini, a fare certe scelte? Ma soprattutto chi lo porta a comunicarlo agli amici e ai parenti rovinandogli la giornata? E dire che siamo solo all’inizio.

Quanto questo vostro conoscente o familiare starà per dirvi, non solo cambierà definitivamente la sua vita, ma finirà per condizionare le vostre vite, amicizie che romperanno, promesse di matrimonio che verranno ritirate, speranze di carriera andranno a farsi benedire, aspirazioni costruite come tanta pazienza che si frantumeranno.

In un istante e in mezzo a tanta sorpresa, piomberà l’imbarazzo e la prima domanda che vi farete è: “E adesso che faccio? Come glielo dico?”.

Inevitabilmente spunterà un sorriso sulle vostre labbra proprio mentre il solito sprovveduto di prima proverà a dire uno stentato: “Complimenti”.

Mentre il vostro amico si avventurerà in un mondo attraverso la realtà aumentata fatta di un’autostima portata fino al livello maniacale, attorniato da tutti quelli che ipocritamente gli daranno le pacche sulle spalle per incoraggiarlo e si convincerà che quanto comunicatovi non solo è stato giusto ma era quasi scontato, voi rimarrete soli nella penombra con la testa fra le mani e in preda allo sconforto nel pensare: “Ma a questo coglione come ci venne in mente di candidarsi?

Più lui stringerà mani, offrirà al bar, incontrerà persone e si convincerà che ogni persona incontrata sarà un voto in suo favore, più voi prenderete consapevolezza di essere nella merda e dire che voi prima che ciò accadesse avevate guadagnato la stima del candidato prossimo vincitore sicuro del vostro personale appoggio e che alla luce di quanto accaduto vi ha tolto finanche l’amicizia su facebook.

Il vostro amico candidato sfigato avrà un po’ di tempo in più per accorgersene ed esattamente lo farà il giorno dopo le elezioni, quando scoprirà che neanche la moglie lo ha votato, che avrà accumulato un mare di debiti consolandosi con la vostra costante presenza, l’unico fedele e sicuro supporter che di contro non ebbe il coraggio di assecondare questa nefanda idea votandolo.

Pertanto se qualcuno che non vedete da qualche tempo o ancor peggio non si fa vivo da periodi immemorabili vi dovesse cercare per comunicarvi qualcosa rispondetegli subito: “Non lo voglio sentire …..”.

Un abbraccio, Epruno.

 

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