“Il governo Conte ha abbandonato i Noleggiatori di Autobus Turistici, dimenticati nel primo lockdown e ancora oggi ignorati nei vari dpcm sull’emergenza Covid. Una categoria che merita rispetto e pari dignità rispetto alle altre, è stata resa invisibile e il loro Codice Ateco persino non inserito nell’ultimo decreto”. Lo ha dichiarato la parlamentare di Forza Italia, Urania Papatheu che annuncia la sua presenza in piazza, sabato mattina a Catania, alla protesta dei Noleggiatori di Autobus Turistici contro il governo Conte.
“Nessun ristoro, nessun aiuto e la cassa integrazione per i dipendenti è finita nel limbo – evidenzia la sen. Papatheu -. E’ questa la considerazione che ha il governo Conte verso il comparto dei Noleggiatori Autobus Turistici. Siamo di fronte a un’umiliazione inaccettabile sulla quale ho già presentato un’interrogazione parlamentare, ad oggi ancora senza risposta. Per questo gli operatori del settore fanno bene a rivendicare i loro diritti e a protestare e sarò al loro fianco nella manifestazione di sabato mattina Catania. Ho già espresso al presidente di Anat, Antonio Russo, il mio sostegno e la mia vicinanza, l’impegno affinché questa battaglia di civiltà possa portare al necessario riconoscimento delle legittime richieste di questa categoria”.
“Basta con le promesse disattese, basta con le ‘briciole’ – avverte la parlamentare di FI -. Non si può consentire che questi lavoratori falliscano e che le loro famiglie finiscano in povertà. Il governo si svegli e conceda subito i giusti e adeguati aiuti”.
“Persistendo lo stato di agitazione proclamato già in data 03/09/2020 – ha detto il presidente di Anat, Antonio Russo -, ma soprattutto non avendo ricevuto alcuna risposta soddisfacente da parte del Governo nazionale, sabato 7 novembre scenderemo in piazza a manifestare tutto il nostro disagio e disappunto nei confronti di un governo nazionale totalmente sordo. La manifestazione si svolgerà in forma statica presso il piazzale antistante Le Ciminiere di Catania dalle ore 09.30 alle ore 14.00. Siamo al capolinea, siamo stanchi delle numerose richieste fatte e tutte puntualmente disattese. Le nostre aziende hanno avuto un calo di fatturato di quasi il 90% siamo fermi da Ottobre 2019 e non sappiamo più come fare per andare avanti. Il rischio di fallimento è ormai prossimo e se, chi di competenza, vorrà evitare questa catastrofe chiediamo di adoperarsi in tutte le sedi per farci ottenere ciò che ci sembra lecito chiedere”.