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Non fu un incidente domestico, arrestato il compagno che le ha dato fuoco

giovedì 7 Settembre 2017

La polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Siracusa, ha fatto luce su un femminicidio commesso il 7 marzo scorso a Rosolini, nel Siracusano. Agenti del commissariato di Pachino hanno arrestato il compagno di Laura Tirri, 32 anni, ritenuto il responsabile del delitto: la donna morì dopo 18 giorni di agonia nel reparto di rianimazione del Civico di Palermo per i postumi di ustioni sul 40% del corpo. Le indagini, dopo l’esplosione di una bombola di gas da campeggio a casa, erano state avviate come incidente domestico, ma poi hanno virato sull’omicidio.

Nei confronti dell’uomo è stato eseguita un’ordinanza cautelare in carcere per femminicidio, maltrattamenti in famiglia nei confronti di un minorenne e incendio. Sull’operazione si terrà alle 11 una conferenza stampa nella biblioteca della Procura di Siracusa alla quale parteciperanno il Procuratore Capo Francesco Paolo Giordano, il sostituto Salvatore Grillo e gli investigatori della Polizia di Stato che hanno svolto le indagini.

Al culmine dell’ennesima lite, per avere 20 euro, prima le avrebbe gettato del liquido infiammabile e poi avrebbe dato fuoco. Sebastiano Iemmolo, 36 anni, di Rosolini, è stato arrestato dalla polizia di Pachino per l’omicidio della moglie, Laura Pirri (non Tirri come scritto precedentemente), 31 anni, deceduta all’ospedale Civico di Palermo il 25 marzo scorso dopo 18 giorni di agonia. L’uomo aveva detto agli investigatori che c’era stato un incidente domestico causato dall’esplosione improvvisa della bombola da campeggio con la quale stavano cucinando.

Le indagini sono scattate dopo la testimonianza della madre della vittima che aveva raccontato che il figlio di 10 anni della coppia aveva detto di aver assistito all’omicidio della madre. Il procuratore Francesco Paolo Giordano, che col sostituto Tommaso Grillo ha coordinato le indagini, ha indagato Iemmolo e messo sotto intercettazioni ambientale la casa della madre dell’uomo dove era andato a vivere dopo il sequestro della casa coniugale. La donna negli anni sarebbe stata vittima dei maltrattamenti dell’uomo, persona violenta, che per futili motivi avrebbe anche incendiato l’auto di un vicino. Il Gip Michele Consiglio ha emesso il provvedimento di arresto con l’accusa di omicidio, maltrattamenti, lesioni, incendio e calunnia.

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