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La nuova misura

Violenza di genere, cosa cambia con la flagranza differita

mercoledì 20 Dicembre 2023
Carolina Varchi

Sono 110 i casi di femminicidio registrati dall’inizio dell’anno in Italia. Circa la metà di queste vittime è stata brutalmente uccisa dal proprio partner o ex partner. Sono di gran lunga di più gli episodi di violenza fisica, verbale, economica o psicologica. Il maltrattamento può avere tante sfaccettature, ma un unico comune denominatore: la rilevanza penale del fatto.

I profili giuridici

L’opinione pubblica ha avuto un risveglio dopo il terribile omicidio di Giulia Cecchettin da parte di Filippo Turetta. Anche la politica nazionale pare aver avuto un moto d’orgoglio. Attraverso il cosiddetto Codice rosso bis (legge n° 168/2023) è stato introdotto il nuovo articolo 382 bis nel codice penale italiano. Questo introduce l’istituto della flagranza differita anche nei casi di maltrattamenti nei confronti di familiari o conviventi, stalking e violazione dell’obbligo di allontanamento dalla casa familiare o del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

Perché differita? In questi casi l’arresto può considerarsi come compiuto ugualmente in flagranza di reato se avviene entro le 48 ore dal delitto e purché sia provato da materiale informatico o digitale, come video o immagini.

Le prime applicazioni

Il 16 dicembre si è avuta la prima applicazione dell’arresto in flagranza differita sul territorio siciliano. Nel caso specifico, il provvedimento è scattato per gli atti persecutori posti in essere da un uomo nei confronti della ex moglie e della ex suocera.

Infatti il 40enne gelese, violando più volte il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati abitualmente dalla vittima, si presentava presso l’abitazione della suocera, contro la volontà della ex moglie che dimorava proprio in quella casa. Questo comportamento, come spesso accade ove si registrano episodi di atti persecutori, provocava un forte disagio psicologico per la vittima.

I poliziotti del Commissariato di Gela hanno così ritenuto opportuno, applicando il nuovo codice Rosso bis, sostituire la precedente misura con l’arresto, dal momento che si configuravano pienamente gli elementi giuridici dell’istituto della flagranza differita.

Le reazioni

Uno dei punti di forza del nuovo provvedimento è certamente quello di permettere un coordinamento più efficace tra forze dell’ordine e i pubblici ministeri competenti. A tal proposito, commentando il recente fatto di cronaca gelese, il Questore Pinuccia Albertina Agnello ha sottolineato: “L’importanza della nuova disposizione di legge, il rapporto immediato e quotidiano tra uffici di Polizia e Procura della Repubblica consente in casi come questo interventi tempestivi ed efficaci, al fine di salvaguardare l’incolumità delle vittime “.

 

La Procuratrice capo Lucia Nusti, che ha coordinato l’arresto dell’uomo gelese, ha spiegato che: “La legislazione italiana sul Codice rosso è puntuale. Non è perfetta ma è celere. Gli interventi sono rapidi e incisivi, proprio come è accaduto in questo caso. Perché gli strumenti si sono sempre più allargati. Questa legge è molto incisiva e questa prima applicazione è la prova di come per quest’uomo non basti neppure il braccialetto elettronico”.

Sul punto è intervenuto anche il mondo della politica siciliana.

Carolina Varchi, vicesindaco del Comune di Palermo ha infatti invitato ogni donna vittima di violenza a denunciare il proprio persecutore: “È concreta l’efficacia dei nuovi strumenti previsti dalla legge appena approvata. La flagranza differita, infatti, consente a forze dell’ordine e magistratura di intervenire con celerità, anche attraverso l’utilizzo di foto o video. Un segnale importante, quello che arriva oggi da Gela. Alle donne vittima di abusi e violenze dico: denunciate. Lo Stato è dalla vostra parte”.

“Se domani sono io”

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