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Noto medico assume una banda di ladri per rubare soldi e gioielli alla moglie

mercoledì 8 Marzo 2017
ladri-furto-rapina

Avrebbe assunto tre banditi per ‘dare una lezione’ all’ex moglie, dando indicazioni su come e dove trovare soldi e gioielli che la donna teneva in casa. E’ l’accusa contestata a un noto medico di Catania.

Ad agire sarebbero stati in tre: due avrebbero fatto da “palo” e il terzo sarebbe entrato in casa per svaligiarla. Quest’ultimo sarebbe Luca Nicolosi, di 39 anni. L’uomo ha confessato tutto alla squadra mobile della Questura che conosceva già movente e dinamiche, emersi durante un’intercettazione. Secondo l’accusa, il medico avrebbe commissionato il furto per danneggiare la consorte, e non ha avuto parte del bottino, stimato in 6mila euro. A insospettire la squadra mobile il fatto che i ladri avevano aperto solo il cassetto del mobile dove c’erano i gioielli e che la cassaforte era stata aperta con le chiavi. Il furto è avvenuto mentre la donna era in vacanza.

Al medico la Procura ha fatto notificare un avviso di conclusione indagini per furto aggravato. Stesso provvedimento è stato notificato ai due uomini che hanno fatto da ‘palo’ e al ladro che è entrato in casa. La misura cautelare emessa del Gip ha accolto gli esiti di indagini, anche di natura tecnica, coordinate dalla Procura di Catania, e condotte dalla squadra mobile dopo la denuncia di un furto nell’appartamento di una donna, nella notte tra il 13 e il 14 novembre del 2016, al suo rientro dalle vacanze, nella zona di Vulcania.

Le modalità del furto, il modo con cui i malviventi si erano mossi all’interno della casa, senza metterla a soqquadro e aprendo solo un cassetto del comò dove custodiva i gioielli, e, soprattutto, la circostanza che la cassaforte non fosse stata forzata, ma per aprirla erano state utilizzate le chiavi che la signora teneva nascoste, hanno fatto capire alla polizia che gli autori conoscessero bene il sito e le abitudini della proprietaria. Durante le indagini, da servizi di intercettazione, emergeva che il furto era stato commissionato dall’ex marito, un medico in attività, il quale si era rivolto a ‘professionisti’ del settore.

Ad agire sarebbero stati Nicolosi e due suoi complici dopo avere ricevuto precise informazioni dall’ex marito della vittima sugli spostamenti della donna, sull’ubicazione della cassaforte ed il luogo dove fossero nascoste le chiavi, oltre all’indicazione dei giorni in cui la vittima fosse fuori città, che il sistema di antifurto dell’abitazione non fosse funzionante.
I tre sarebbero così entrati in azione: mentre due complici fungevano da “palo”, il terzo sarebbe entrato in casa impossessandosi di vari gioielli e monili in oro nonché di 6.000 euro in contanti, custoditi nella cassaforte.

Nicolosi, negli uffici quella squadra mobile ha spontaneamente dichiarato che il furto era stato commissionato dall’ex marito della proprietaria dell’appartamento che aveva fornito tutte le informazioni. L’uomo è stato condotto in carcere. All’ex marito e agli altri due esecutori materiali del furto è stato notificato avviso di conclusione indagini per concorso in furto aggravato emesso dalla Procura di Catania.

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