“Non accetto mistificazioni, illazioni o demagogie su un tema delicatissimo qual è il diritto alla salute. Sull’ospedale di Gela c’è stato un impegno determinante da parte mia in Commissione Sanità e del gruppo dirigente locale autonomista, in piena sinergia con l’amministrazione comunale e con il sindaco Di Stefano perché si ponesse un rimedio serio e concreto rispetto a un’ipotesi iniziale di rete ospedaliera che penalizzava eccessivamente la struttura di Gela. In primis la cancellazione della Stroke Unit, vitale per la posizione geografica e strategica del territorio“.
Lo dichiara il deputato regionale di Grande Sicilia Giuseppe Lombardo.
“Grazie alle interlocuzioni col governo – prosegue Lombardo – e al lavoro in commissione siamo riusciti a ripristinare e reinserire la Stroke all’interno dell’ospedale di Gela”.
“È vero, nell’ultima seduta abbiamo registrato un taglio di dieci posti letto, ma si tratta di un taglio fisiologico, su posti non attivati e molto inferiore rispetto a quelli subiti da altri ospedali siciliani, in alcuni casi fino a tre volte tanto. Questo rientra in un quadro complessivo di riduzione di 367 posti letto su scala regionale, conseguenza del calo demografico di circa 500.000 abitanti rispetto al 2019, come previsto dal DM70″, chiarisce il deputato autonomista.
Giuseppe Lombardo, inoltre, ribadisce come “il sì alla rete ospedaliera che ho dato in commissione è un sì condizionato alle osservazioni che ho presentato. Il governo si è impegnato a prenderle in considerazione quando l’ipotesi di rete, oggi al vaglio ministeriale, tornerà da Roma per la successiva discussione in Commissione e in Giunta. Va ricordato che questa rete ospedaliera nasce anche dalla necessità di salvaguardare la cardiochirurgia pediatrica di Taormina, che riteniamo vitale e strategica per la salute dei bambini più fragili. Per questo ho dato un sì responsabile, legato a un progetto decisamente migliorato rispetto alla versione originaria e corredato anche dalle mie puntualizzazioni. Al primo punto di tali osservazioni vi è l’ospedale di Gela e la necessità di attivare l’Emodinamica”.
Proprio su questo fronte Giuseppe Lombardo ha rimarcato: “Abbiamo chiesto al governo regionale di valutare concretamente l’istituzione dell’Emodinamica a Gela. Le distanze con Caltanissetta rendono indispensabile una soluzione di prossimità. L’analisi congiunta dei bisogni di salute, dei tempi di percorrenza e dei carichi consolidati di casi conferma che l’attivazione dell’Emodinamica a Gela è una misura clinicamente necessaria e organizzativamente sostenibile. Su questa proposta, che riguarda un bacino superiore a 100.000 abitanti rientranti nel distretto sanitario Butera-Mazzarino-Niscemi, abbiamo registrato una positiva apertura da parte del governo”.
“Questa proposta – conclude Lombardo – è stata formalmente inserita nelle osservazioni che ho consegnato agli atti della Commissione Sanità in occasione del voto sul parere alla rete ospedaliera. Un voto favorevole, ma condizionato alle nostre indicazioni. L’impegno è e resta quello di garantire ai cittadini di Gela e del distretto un ospedale all’altezza di quella che è la domanda di salute dei cittadini gelesi e dei territori limitrofi”.