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Nuovo arresto per l’omicidio Mirarchi

martedì 14 Febbraio 2017

I Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani e della Compagnia di Marsala hanno arrestato Niccolò Girgenti e Fabrizio Messina Denaro – detto “Elio” -, entrambi accusati di produzione e traffico di sostanze stupefacenti oltre che, Girgenti, dell’omicidio del Maresciallo dei Carabinieri Silvio Mirarchi lo scorso 31 maggio. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip del Tribunale di Marsala, su richiesta della locale Procura della Repubblica.mirarchi

messina-denaro-fabrizio2Girgenti si trova già recluso presso la casa circondariale di Trapani “San Giuliano dal 22 giugno del 2016 mentre Fabrizio Messina Denaro, nella foto accanto, è stato invece catturato nella notte a Castelvetrano e portato nello stesso carcere.

Le indagini dei Carabinieri hanno accertato come i due uomini avevano programmato e realizzato, unitamente ad altri soggetti, la piantagione di marijuana immediatamente vicino al luogo ove fu ferito mortalmente il Maresciallo dei Carabinieri, mentre pattugliava nei pressi della piantagione.

Messina Denaro era il promotore dell’investimento; acquistava le piante dal vivaista Girgenti e le rivendeva ad un chiosco posto proprio davanti il cimitero di Castelvetrano. Dietro la promessa di un ricco compenso, Messina Denaro convinse il vivaista a cedere l’usufrutto delle serre a tale Francesco D’Arrigo, arrestato già la notte dell’omicidio. Soldi che Girgenti vide solo in minima parte e, per recuperare la somma che gli era stata promessa, la notte dell’omicidio, agendo da socio infedele e approfittando della mancanza di vigilanza della piantagione, stava asportando le piante di canapa. Da qui nasce l’omicidio. Per difendere il suo investimento, a detta del Gip, Girgenti sparò al Maresciallo Mirarchi.

2017021402692111138Nel corso delle indagini è emerso anche che il gruppo criminale che gestiva la piantagione insieme a Niccolò Girgenti (foto), aveva avanzato ai famigliari di quest’ultimo una vera e propria richiesta di risarcimento per il danno che aveva procurato il suo comportamento.

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