Si susseguono le voci sul prossimo DPCM, che dovrebbe disciplinare l’emergenza coronavirus a partire dal 3 dicembre. Fra le ipotesi in campo sul tavolo del CTS, c’è quella di tenere aperti oltre orari negozi ed attività commerciali, per limitare al minimo le perdite in termini di consumi.
Un patrimonio, in scala nazionale, che comporta un volano economico da oltre 25 miliardi di euro. Sull’argomento abbiamo sentito l’assessore alle Attività economiche del comune di Palermo Leopoldo Piampiano.
LE PAROLE DI LEOPOLDO PIAMPIANO
“E’ chiaro che i provvedimenti nazionali passano al vaglio del comitato tecnico scientifico. La politica ha pochi margini in questo senso. Ben vengano però quei provvedimenti che abbiano come obiettivo un calo dei contagi, in quanto ciò va ad abbattere gli effetti della pandemia. In tal senso, se ci sono azioni che permettono a lavoratori e consumatori di potere uscire in sicurezza, come ad esempio a quelli della ristorazione che a Palermo sono una forza importante, non può che portare ad un ritorno positivo“.
“Chiudere alle 18:00 ha penalizzato moltissimi commercianti, fra i quali quelli del comparto Ho.Re.Ca. E’ chiaro che noi auspichiamo che non si vada incontro a provvedimenti che possano danneggiare quelle categorie già colpite dalla pandemia“.
Sulla Tari Commerciale, l’assessore esprime il punto di vista dell’Amministrazione.”Noi ci siamo mossi dall’inizio della pandemia con attenzione e tempestività”, sottolinea Piampiano.
“Nell’arco di quest’anno purtroppo, noi come Amministrazione non possiamo andare oltre il differimento dei termini, altrimenti rischiamo squilibri di bilancio pericolosi. In tal senso è la Regione, di concerto con il Governo nazionale, a dovere mettere in campo le risorse necessarie ad una esenzione completa“.
“Al di là di ciò, il sindaco, avendo la delega al Bilancio, è intervenuto in tal senso prevedendo un ulteriore proroga dei termini al 31 dicembre. L’obiettivo finale deve essere non far pagare nulla a quei commercianti gravati dall’emergenza covid-19“.