Resta ancora un nodo da sciogliere all’Ars, dopo il disco verde alla manovrina del governo Schifani. Si tratta della riforma dei Consorzi di Bonifica, con la possibilità per i deputati di maggioranza e opposizione di presentare emendamenti entro il 20 giugno.
Sul tavolo resta la delicata questione della stabilizzazione dei lavoratori precari, con l’obiettivo di portare tutti i contratti a 156 giornate lavorative annue, rispetto alle attuali 78 e 101 giornate previste per molti dipendenti.
Un paio di giorni fa il governo guidato da Renato Schifani ha incassato un risultato rilevante, la mini manovra è stata approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana (clicca qui) senza particolari tensioni. Il voto ha visto 44 deputati esprimersi a favore, mentre l’opposizione ha scelto la via dell’astensione, segno di un clima più disteso e costruttivo in aula. Determinante per il buon esito del voto è stata la compattezza della maggioranza, che ha accolto l’appello del presidente Schifani, presente in aula, a non presentare emendamenti, garantendo così un’approvazione rapida e lineare.
Anche l’opposizione ha dato prova di responsabilità, contribuendo con un atteggiamento aperto al confronto, pur non votando a favore. Questo ha favorito il buon andamento dei lavori parlamentari. Ma tanto altro è accaduto a Palazzo dei Normanni.
Consorzi di Bonifica: occhi puntati sulla riforma
Nei prossimi giorni si prevede un confronto acceso sulle richieste di modifica di provvedimenti approvati nei precedenti esercizi finanziari, avanzate da vari deputati.
Un passaggio chiave si avrà con l’ammissibilità degli emendamenti proposti.
Tra gli interventi, oltre a quelli degli esponenti delle opposizioni, anche quelli dei due deputati della Democrazia Cristiana, il capogruppo Carmelo Pace e il presidente della Commissione Affari Istituzionali Ignazio Abbate, che hanno dato pieno sostegno alla manovra con un intento ben preciso: inserire un contributo straordinario ai Consorzi di Bonifica in difficoltà, quelli di Ragusa e Agrigento, di 5 milioni di euro. Fondi da recuperare con la rimodulazione di alcuni articoli del testo.
I lavoratori chiedono certezze. Riforma e risorse, investimenti e stabilità, per pagare, almeno in parte, mesi di stipendi arretrati.
Ormai da anni gli enti di Bonifica, particolarmente a Ragusa e Agrigento sono segnati da ritardi nei pagamenti che penalizzano i lavoratori e le loro famiglie. Malgrado ciò, il personale dei Consorzi assicura quotidianamente con generosità e competenza la propria opera rimanendo sempre in attesa che la Regione proceda nella riorganizzazione del settore con una buona legge di riforma.
Il contributo straordinario erogato nelle ultime ore rappresenta forse una risposta.
L’attuale sistema consortile presenta infatti numerose problematiche, ovvero frammentazione eccessiva, inefficienza gestionale, infrastrutture obsolete e scarsamente interconnesse, elevata esposizione debitoria, difficoltà nel reperimento di risorse e incapacità di partecipare efficacemente a bandi di finanziamento pubblici.
Tali criticità ostacolano la gestione ottimale delle risorse idriche e la capacità di fronteggiare eventi climatici estremi, come la siccità prolungata che aumentano il rischio di danni alle colture.
Cosa prevede la proposta
Nel disegno di legge che prevede il “Riordino dei consorzi di bonifica e di irrigazione della Regione Siciliana” si organizzano con 41 articoli le norme che riguardano l’organizzazione dei consorzi, oggetto e finalità, contribuzione consortile, funzioni e attività, disposizioni transitorie e liquidazione.
Nei prossimi giorni a tenere banco saranno le richieste, arrivate da deputati di maggioranza e opposizione, di rimettere mano ai provvedimenti approvati nei precedenti esercizi finanziari.
La partita entrerà nel vivo martedì mattina, quando la I Commissione sarà chiamata a esprimersi sull’ammissibilità degli emendamenti proposti. Si tratta di un provvedimento pensato dal presidente della Commissione Affari Istituzionali Ignazio Abbate per dare possibilità ai colleghi di rettificare misure che in caso contrario non verrebbero mai attuate.