Il governo Schifani ha portato a casa un risultato importante: l’approvazione della mini manovra da parte dell’Ars, guidata da Gaetano Galvagno, è arrivata senza colpi di scena inaspettati. Sono stati 44 i voti favorevoli, mentre l’opposizione si è astenuta.
E buona parte del merito va alla maggioranza che colto senza battere ciglio l’invito del presidente della Regione, che ieri era presente in aula, a non presentare emendamenti, consentendo un iter rapido e ordinato. Un plauso, tuttavia, va fatto anche all’opposizione che, nonostante il voto di astensione, ha mostrato apertura al dialogo e al confronto con il centrodestra e con l’esecutivo regionale per facilitare i lavori d’aula.
Un clima certamente positivo e costruttivo che ha già gettato le basi per la prossima manovra di luglio, prima di chiudere l’attività a Sala d’Ercole per la pausa estiva. Il tutto è ancora da definire, aspettando prima i flussi di cassa che dovrebbero essere a disposizione del dipartimento regionale delle Entrate, con a capo il dirigente Silvio Cuffaro, nella data compresa tra il 10 e il 15 di giugno.
Molto altro è accaduto ieri a Palazzo dei Normanni. E’ stata approvata in Commissione Affari istituzionali, presieduta da Ignazio Abbate, il disegno di legge n.883 che riguarda la digitalizzazione della Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana che contiene due articoli voluti dal presidente Schifani: il primo sulla rendicontazione di provvedimenti finanziari e norme a “invarianza di spesa”, il secondo ha a che vedere con la modifica della norma sul femminicidio. A margine dei lavori d’aula, si è riunita la conferenza dei capigruppo in sala lettura che ha deciso di riaprire i termini per la presentazione degli emendamenti al ddl in prima Commissione fissando la data a lunedì 9 entro le ore 16 e poi di incardinare in aula il testo martedì 10 e metterlo in votazione mercoledì 11. In corso di conferenza si è deciso, inoltre, che martedì sarà incardinato anche la riforma dei Consorzi di Bonifica, dando tempo per gli emendamenti al 20 giugno.
Appeso a un filo è il futuro dei dipendenti degli enti che aspirano legittimante a una sicurezza lavorativa attraverso la stabilizzazione dei lavoratori con contratti che prevedono l’utilizzo della prestazione lavorativa per 156 giornate e la trasformazione a 156 giornate per chi attualmente è impiegato nei Consorzi per 78 o 101 giornate.
In questi giorni a tenere banco sarà probabilmente la richiesta dei singoli deputati di maggioranza e opposizione di variazioni ai provvedimenti approvati negli scorsi esercizi finanziari. Il quadro sarà più chiaro martedì mattina in I commissione, quando si dovrà decidere sull’ammissibilità delle proposte emendative.