I carabinieri hanno arrestato 3 persone, ritenute responsabili di due omicidi di mafia commessi a Partinico. Sono Francesco Lo Iacono, 39 anni, Corrado Spataro, 35 anni e il fratello Domenico 43 anni. Si tratta degli omicidi di Giuseppe Lo Baido, avvenuto il 13 luglio 2007 e di Giuseppe Cusumano del 2 settembre 2011.
Sono state ricostruite dalla Direzione Distrettuale Antimafia le motivazioni da cui erano scaturiti i delitti, e cioè la vendetta del mandante Francesco Lo Iacono e dell’attuale collaboratore di giustizia Sergio Macaluso per l’omicidio di Maurizio Lo Iacono, rispettivamente zio e fratellastro dei due, avvenuto a Partinico il 3 ottobre 2005.
L’indagine rappresenta una tranche dell’operazione “Talea”, del 5 dicembre 2017 nei confronti degli esponenti dei mandamenti mafiosi palermitani di Resuttana e di San Lorenzo, nell’ambito della quale sono state intercettate alcune conversazioni in cui Sergio Macaluso faceva riferimenti alla sua partecipazione ad alcuni gravi fatti di sangue.
A seguito della successiva collaborazione, Macaluso si è autoaccusato dei due omicidi, rivelandone le motivazioni, il mandante, i complici materiali e le relative modalità di esecuzione. I delitti erano inquadrabili nella scalata al vertice della famiglia mafiosa di Partinico. L’attuale collaboratore di giustizia aveva commesso l’omicidio di Giuseppe Lo Baido con la complicità del cognato Corrado Spataro e l’omicidio di Giuseppe Cusumano con la complicità dell’altro cognato, Domenico Spataro, il quale aveva sostituito il fratello Corrado che, in quel momento storico, era agli arresti domiciliari.
Le indagini, attraverso numerose intercettazioni, hanno fatto riscontrare pienamente le dichiarazioni di Sergio Macaluso, permettendo di acquisire ulteriori elementi indiziari. Inoltre le dichiarazioni del collaboratore Domenico Mammi sono risultate nel merito concorde rispetto a quelle fornite da Sergio Macaluso. F
Francesco Lo Iacono e Corrado Starao erano già in carcere perchè arrestati nell’ambito delle operazioni “Talea” e “Talea 2”, in quanto ritenuti rispettivamente responsabili di incendio con modalità mafiose; associazione mafiosa ed estorsione, mentre Domenico Spataro, incensurato, è stato catturato nel corso della notte in provincia di Agrigento.