“Oggi è emerso in maniera nitida che c’era una linea politica di Governo, condivisa, che prevedeva che ci fosse un provvedimento di divieto di sbarco da parte di Open Arms“. Così la legale di Matteo Salvini, Giulia Bongiorno, parlando con i giornalisti a Palermo al termine dell’udienza su Open Arms che vede imputato l’ex ministro per sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio.
“I ministri Salvini, Toninelli e Trenta non si sono inventati un divieto per antipatia dei migranti, ma perché la nave partita da Siracusa aveva cambiato la destinazione e aveva fatto per tre volte dei presunti soccorsi – aggiunge -. Oggi è stato spiegato chiaramente che non c’era competenza italiana, che l’attività era di pattugliamento finalizzata all’immigrazione clandestina e che il divieto era legittimo. Non c’erano situazioni drammatiche, in quelle condizioni il Place of safety era proprio la nave. L’impostazione di questo processo crolla nel momento in cui c’è stato detto che il Porto sicuro c’era“.