Il sindaco di Sciacca Francesca Valenti ha presentato un esposto alla procura della Repubblica contro gli autori di alcuni insulti pubblicati sulla sua pagina Facebook in cui, al primo cittadino e ai suoi figli, viene augurata la morte, al pari di quella patita dai cani randagi avvelenati in contrada Muciare. L’amministrazione comunale viene considerata, evidentemente, responsabile di quanto accaduto.
“Non sono colpevole e non chiedo scusa”, ha dichiarato il sindaco. Aggiungendo che l’avvelenamento di tutti questi cani l’ha addolorata. “Mia madre sfamava i randagi, e in famiglia abbiamo avuto sempre un animale d’affezione”, ha detto Francesca Valenti. Il sindaco ha assicurato il comune troverà le soluzioni adeguate per tutelare gli animali, “ma non certo – ha sottolineato – per fare un favore a qualcuno, ma per difendere, oltre ai cani randagi, anche l’immagine della nostra città, pesantemente danneggiata da questa vicenda”.
Anche il presidente della Regione Nello Musumeci si è scagliato contro i responsabili del vile gesto: “L’avvelenamento dei 15 cani a Sciacca è un atto di grave inciviltà che merita la condanna di tutti – ha scritto in una nota – Amare un animale d’affezione non è un dovere, ma rispettarlo sì. Confidiamo nel lavoro degli inquirenti e, ove venissero individuati gli autori del vile gesto, il governo della Regione non esiterebbe a costituirsi parte civile nei relativi giudizi. Al tempo stesso – continua – non può eludersi il fatto che questa triste vicenda ponga l’accento sul dilagante fenomeno del randagismo in Sicilia. Servono iniziative, anche legislative, immediate e risolutive. Per la prossima settimana, ho fissato un incontro con le autorità veterinarie regionali e con le più rappresentative associazioni di volontariato per trovare soluzioni condivise”.