Avvivo al primo progetto di scavo e ricerca del Parco archeologico di Ostia antica, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania.
Il progetto di ricerca, battezzato “Ostia Post Scriptum“, proprio a indicare la ripresa delle attività di ricerca scientifica da parte del Parco, è mirato ad indagare con prospezioni geofisiche non invasive e saggi di scavo due contesti ostiensi di “estremo interesse“, rispettivamente nella Regio II, alle spalle dell’area dei Quattro Tempietti e della Domus di Apuleio, e nella Regio IV all’interno del Foro di Porta Marina, entrambi inseriti lungo i principali percorsi di visita dell’area archeologica di Ostia.
Le indagini hanno principalmente finalità di ricerca scientifica e di formazione, ma mirano anche a un ampliamento della fruizione e della valorizzazione della stessa area archeologica attraverso l’organizzazione di iniziative di informazione e di divulgazione nell’ambito della “public archaeology“, con le quali si intende coinvolgere i visitatori, visite guidate al cantiere di scavo, conferenze e seminari sulle principali tematiche correlate alle ricerche, informazione sui canali social e web, anche in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2022, il 24 e 25 settembre.
Le ricerche si svolgeranno a partire dal 23 settembre 2022, con la partecipazione di docenti, ricercatori e studenti dei corsi di laurea, dottorato e specializzazione dell’Università di Catania e con la collaborazione dell’Università degli Studi del Molise, sotto la supervisione del personale tecnico del Parco archeologico di Ostia antica. Le ricerche assumeranno un carattere multidisciplinare, basato su un’indagine non invasiva ad ampio raggio affiancata da rilievi aerofotogrammetrici tramite drone e, naturalmente, sullo scavo stratigrafico.
Preliminarmente all’avvio delle attività di scavo, infatti, si terrà una campagna di indagini non invasive, condotta con l’ausilio del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambiental dell’Università di Catania e del Dipartimento di Agricoltura, Ambiente e Alimenti dell’Università degli Studi del Molise. Le indagini, che comprenderanno prospezioni georadar e rilievo tramite drone equipaggiato con camera termica, saranno propedeutiche all’individuazione delle aree da sottoporre a indagine archeologica stratigrafica.