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La dichiarazione

Pagamenti delle integrazioni e stabilizzazioni, l’attesa dei lavoratori ASU dei Beni Culturali CLICCA PER IL VIDEO

martedì 4 Marzo 2025

Il mondo dei precari siciliani. Uno dei punti più dibattuti dell’ultima legge di stabilità regionale. Alcuni bacini hanno trovato un riconoscimento all’interno del libro mastro dell’economia dell’Isola varato dall’Ars a fine 2024. Per altri, come ad esempio gli operai forestali, bisognerà attendere tempi migliori. Magari a partire da quelli che si potrebbero sbloccare con la futura sentenza sulla parifica attesa dalla Corte dei Conti in primavera. All’interno delle categorie che hanno trovato riconoscimento figurano i cosiddetti lavoratori ASU (Attività Socialmente Utili). Un gruppo di precari diviso fra varie frange degli uffici regionali. Rivolgendo uno sguardo all’articolo 10 dell’ultima Finanziaria, è prevista una stabilizzazione a 36 ore attraverso il passaggio dei lavoratori in questione all’interno dei ranghi della società Partecipata della Regione Siciliana, ovvero la SAS. Una scelta più che un obbligo, ma che rappresenta un’opportunità per un bacino di lavoratori che attende da anni una stabilizzazione.

Lavoratori ASU, le scadenze per la stabilizzazione

Tuttavia, sulla questione pende una scadenza fissata fra circa due settimane. Ovvero il decorso dei termini per una possibile impugnativa da parte del Governo Nazionale. Il termine ultimo è fissato per il 15 marzo. Dopodichè si potrà ragionare sul futuro. A fare il punto della situazione è Barbara Gambino, rappresentante degli ASU Beni Culturali. “Mancano 12 giorni alla scadenza dei 60 giorni entro la quale il Governo Nazionale può impugnare la norma. Una volta scaduti i termini, i lavoratori possono chiedere il passaggio in SAS. Chiaramente si tratta di una scelta, non di un obbligo. Ma è un’opportunità importante. Parliamo però di un iter che richiederà i suoi tempi. E non sarà così veloce come qualcuno ha dichiarato“.

Chiesti numi sui pagamenti delle integrazioni

Una categoria, quella dei Beni Culturali, che attende ulteriori risposte dal Governo Regionale. “Ad oggi manca il pagamento dell’integrazione di dicembre 2024 e di gennaio 2025 – evidenzia Barbara Gambino -. Soldi invece arrivati a tutti gli altri ASU. Ad oggi, per l’area dei Beni Culturali, mancano una delibera di Giunta e il relativo rimpinguamento del capitolo di spesa. Sollecitiamo gli uffici a provvedere. Parliamo di circa 245 lavoratori. Speriamo che le risposte arrivino al più presto“.

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