Nel giro di poche ore dall’accaduto, la Polizia di Stato ha dato un nome ed un volto al malvivente che, la notte tra venerdì e sabato, si era reso responsabile di una aggressione di rara violenza ai danni dell’autista Amat, al capolinea di piazza Cupani a Palermo.
Si tratta di un pregiudicato di soli 20 anni, residente nella zona di corso dei Mille che, a dispetto della giovane età, “vanta” un ragguardevole curriculum criminale, incrementato nel recente passato anche da condotte censurabili che, proprio all’interno degli autobus di linea, si sono concretizzate in reati contro il patrimonio (borseggi e rapine).
La notte in questione, probabilmente in stato di ebbrezza, con al seguito una bicicletta elettrica, il giovane ha avvicinato l’autista di una corsa amat ferma al capolinea di piazza Cupani, pretendendo di salire a bordo con il velocipede.
LA RICOSTRUZIONE DELLA DINAMICA
Al diniego del dipendente, è scattata la violenta rappresaglia: l’aggressore ha aperto il gabbiotto dell’autista, ha ripetutamente colpito la vittima che, seppur a fatica, è riuscita a respingerlo. Il malvivente è sceso dal mezzo pubblico, si è munito di una spranga custodita in un vano della bicicletta elettrica, è risalito sull’autobus ed ha violentemente percosso il dipendente, indirizzando colpi con inusitata violenza sul capo della vittima. Questa, nel tentativo di pararli, avrebbe riportato oltre a varie escoriazioni e traumi, la frattura di un dito e, così come refertato dalle cure ospedaliere, ne avrà per trenta giorni.
Prima di fuggire, il malvivente, non pago della cieca violenza già portata, si sarebbe impossessato delle chiavi del mezzo ed avrebbe manomesso le valvole che regolano l’apertura e chiusura delle porte.
A distanza di pochi minuti dall’allarme diramato, le pattuglie di polizia hanno battuto palmo a palmo le zone adiacenti quella della stazione centrale, teatro della selvaggia aggressione.
L’uomo, denunciato, dovrà rispondere dei reati di rapina, danneggiamento ed interruzione di pubblico servizio.