La terza sezione civile del Tribunale di Palermo ha assegnato un risarcimento di 625mila euro a un uomo di 77 anni che rimase paralizzato dopo essere caduto a causa di un ostacolo sul marciapiede che stava percorrendo lungo uno degli assi centrali della città, via Emerico Amari. Accolte le domande risarcitorie dell’avvocato Giuseppe Cannizzo: a pagare dovrà essere il Comune di Palermo, che dovrà risarcire (con settemila euro ciascuno) anche i figli dell’anziano, che hanno dovuto accudire il padre dal momento in cui subi’ l’incidente, la mattina del 15 dicembre 2015.
La vicenda riporta alla situazione delle buche su strade e marciapiedi nella città di Palermo ed è stata anche l’occasione per un contenzioso nel contenzioso, dato che l’amministrazione guidata da Leoluca Orlando aveva chiamato in giudizio “in garanzia” – ma invano – la Rap, l’azienda partecipata proprio dal Comune e che si occupa dei rifiuti, gestendo pure il servizio di manutenzione delle strade: incarico che non avrà più da gennaio, in forza di una delibera del Consiglio comunale risalente all’estate scorsa.
Il giudice Luciana Razete ha però escluso la responsabilità della Rap e ha affermato la colpa del Comune. La vittima di questo incidente inciampo’ nei pressi di un tombino per un ostacolo di cinque centimetri, un rialzo pericoloso non eliminato da nessuno: l’anziano, che all’epoca aveva 72 anni, cadde rovinosamente e sbatte’ la faccia e la testa sul marciapiede, procurandosi una lesione midollare cervicale e alle vertebre. Aveva cosi’ subito una tetraparesi spastica, con l’immobilita’ totale del braccio destro, mentre col sinistro riesce a malapena ad articolare le dita. Una incontinenza totale lo costringe a indossare il pannolone; non e’ in grado di camminare da solo e si puo’ spostare soltanto su una carrozzina. “La custodia della strada aperta, all’epoca del sinistro, al pubblico transito”, scrive il giudice in sentenza, e’ del Comune, che deve “assicurare il necessario controllo“.
(immagine di repertorio)