Sabato scorso, due ornitologi di Palermo, in visita alla Riserva Naturale Orientata “Monte Pellegrino” per fare alcuni censimenti sull’avifauna in transito, si sono imbattuti in una scena agghiacciante: alcuni uccelli imbrattati di colla ed attaccati a dei bastoncini in un cespuglio. Il tutto a due passi dal Belvedere e dal Santuario di S. Rosalia, tra escursionisti e turisti.
Ecco la testimonianza e lo sfogo sui social di uno dei due ragazzi: “Sulla sommità del monte, appena scesi dalla macchina a distanza ho visto dei movimenti strani di uccelli, infatti ho subito fotografato un arbusto dove c’erano sei limestick (rametti col vischio), più altre tre cannucce piantate a terra, anch’esse col vischio. Intrappolati nella colla di questi limestick c’erano un maschio di Saltimpalo ed un maschio di Codirosso spazzacamino, che abbiamo liberato dalla colla e due Cardellini da richiamo con uno spago al torace legati alla sommità di queste cannucce e poi un altro Cardellino ancora da richiamo in una gabbietta alla base dell’arbusto”.
Una pratica barbara che porta alla sofferenza ed alla morte per la maggior parte degli uccelli, mentre quei pochi che sopravvivono vengono venduti nel mercato illegale di Ballarò.
Sull’accaduto sono intervenuti prontamente i Carabinieri e colleghi del Centro Anticrimine Natura, Nucleo Cites di Palermo che hanno fatto i rilievi. Purtroppo rimane ancora ignoto il responsabile di tale atto, ma indagano i Carabinieri. Gli animali imbrattati di colla che non è stato possibile liberare sono stati consegnati al Centro Recupero Fauna Selvatica di Ficuzza per le cure necessarie.
La Lipu rimarca la gravità del gesto poiché effettuato all’interno di una Riserva naturale a pochi metri da una strada molto trafficata da ciclisti, escursionisti e visitatori. Nessuno, infatti, si sarebbe mai immaginato di trovare atti di bracconaggio in un luogo così rinomato. Forti del fatto che le pene inflittegli sono, purtroppo, ancora troppo blande, i bracconieri agiscono senza scrupoli e, visti i precedenti, non è escluso che possano operare anche in pieno centro urbano, magari nel giardino di casa.
La Lipu rinnova la fiducia e la collaborazione con le Forze di Polizia che, pur tra i tanti impegni, riescono comunque ad effettuare controlli e denunce. I volontari della Lipu, inoltre, stanno intensificando i sopralluoghi nei territori potenzialmente interessati dal bracconaggio, anche se, purtroppo, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia in atto, non è possibile uscire dal proprio Comune, mentre è stato appurato che i bracconieri non si fanno problemi ad andare a commettere atti illegali fuori dai loro Comuni e in barba alle misure cautelari inflittegli dai Carabinieri durante controlli precedenti.