Nuovo ricorso dell’U.S. Città di Palermo avverso la decisione della COVISOC e della FIGC di escludere i rosanero dal prossimo campionato di Serie B, nonché di ripescare il Venezia nel prossimo campionato cadetto. Stavolta è stato chiamato in causa il Collegio di Garanzia dello Sport del CONI, organo di terzo grado della giustizia sportiva, il quale si esprimerà nei prossimi giorni sul tema.
Pensare solamente per un attimo che la Cassazione sportiva possa ribaltare due pareri della COVISOC, una delibera del Consiglio Federale della FIGC e la decisione della Lega Serie B di ripescare il Venezia, appare quantomeno improbabile, considerando anche le dichiarazioni del presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, Daniele Tommasi, il quale ai microfoni di Tuttomercatoweb ha parlato dei giocatori rosanero e del loro imminente svincolo: “Dovrebbero arrivare gli svincoli, ovviamente ci sono eventuale ricorsi cui dare attenzione ma in questi giorni si avranno le decisioni di svincolo di modo che i calciatori si possano sistemarsi altrove: è questo quello che abbiamo chiesto alla federazione, che si sta portando avanti viste le vicende di club come Palermo e Foggia“.
Senza voler chiamare in causa il bando posto in essere dal sindaco Orlando sul Palermo calcio che verrà, non si capisce che cosa vogliano fare i vertici di Arkus, i quali continuano a disertare il capoluogo siciliano e continuano a proclamare le loro chance di ribaltare un verdetto che appare ormai ineluttabile. Quando ai microfoni della stampa presente allo stadio, Salvatore Tuttolomondo dichiarò la famosa frase “Mi vedete preoccupato?“, forse non immaginava nemmeno tutto il caos mediatico che si sarebbe generato di lì in avanti.
Forse è per questo che sulla pagina del Palermo Calcio è iniziato un silenzio mediatico da circa una decina di giorni. Da un periodo nel quale venivano pubblicati comunicati stampa quasi una volta al giorno, si è passati al silenzio più totale.
Quel che appare certo è che la procura di Palermo ha presentato istanza di fallimento, come scritto sulle righe di Repubblica Palermo: “Una nuova società dovrà sorgere dopo l’esclusione dal campionato cadetto ma intanto i magistrati dell’ufficio diretto da Francesco Lo Voi hanno deciso di procedere per far dichiarare l’insolvenza della ormai decotta azienda, attualmente in mano a i fratelli imprenditori Walter e Salvatore Tuttolomondo, di Arkus Network“.
A proposito di silenzio, l’ex presidente del Palermo, Alessandro Albanese, risulta essere un maestro in questo campo. L’attuale leader di Sicilindustria non si è più espresso sulle vicende del Palermo calcio, nonostante sia stato chiamato per due volte in causa dal sindaco Orlando il quale, fino all’ultima conferenza stampa tenuta a Sala delle Lapidi, ha dichiarato: “Albanese è il presidente che mi ha chiamato e con cui ho parlato, dovrebbe chiedersi lui per primo se ha fatto tutto quello che doveva fare e se non debba fare qualcosa anche a tutela di se stesso“.
Già, a tutela di se stesso, visto anche il ruolo istituzionale che ricopre e vista anche la sua esperienza in campo economico. Inoltre Albanese segue le vicende del Palermo calcio già da parecchio tempo, a partire addirittura dal periodo nel quale Paul Baccaglini è stato presidente del Palermo. Proprio sulla cacciata di Baccaglini, Albanese si espresse così ai nostri microfoni: “ci siamo resi conto che Baccaglini non conosceva i conti del Palermo. Questa ci è sembrata una comparsata, dove non sappiamo chi dei due compari abbia ragione e chi torto. Su questo noi rilanciamo: c’è una città attenta, che vuole intervenire. Ci sono forze economiche che hanno la possibilità di fare fronte. Su questo possiamo dire la nostra”.
Nonostante ciò, la barca è affondata sotto i suoi occhi e sotto quelli di Arkus, in attesa di capire come finiranno le vicende giudiziarie dell’U.S. Città di Palermo. Staremo a vedere se nei prossimi giorni Albanese deciderà di rispondere al sindaco Orlando e ai tifosi rosanero sul tema in questione.
Quel che appare certo è che la procura di Palermo ha presentato istanza di fallimento, come scritto sulle righe di Repubblica Palermo: “Una nuova società dovrà sorgere dopo l’esclusione dal campionato cadetto ma intanto i magistrati dell’ufficio diretto da Francesco Lo Voi hanno deciso di procedere per far dichiarare l’insolvenza della ormai decotta azienda, attualmente in mano a i fratelli imprenditori Walter e Salvatore Tuttolomondo, di Arkus Network”.