Con Maurizio Zamparini ai vertici societari si è scritta la storia sportiva più bella del Palermo, sono stati raggiunti risultati che nessuno mai aveva centrato, come le diverse qualificazioni in Europa League e sono tanti i giocatori importanti che hanno vestito la maglia rosanero, dai vari Luca Toni, Barzagli, Grosso, Corini per arrivare a veri talenti del calibro di Pastore, Cavani e Dybala.
Il ds Rino Foschi ebbe il merito di avere avviato il progetto insieme al patron quando decise di lasciare il Venezia, poi due anni fa tornò per un breve periodo in estate e in questa stagione non ha esitato a riprendere in mano quel timone che seppur con dispiacere era stato costretto a lasciare.
“Un rapporto che parte da lontano – afferma Foschi nel corso di un forum all’agenzia di stampa Italpress – io sono stato qui tanti anni, abbiamo fatto anche un buon lavoro grazie a Zamparini che ha messo il denaro e che ci ha permesso di fare risultati importanti. Anche quando sono andato via ho sempre seguito il Palermo, questa è una città speciale, ho lavorato in tante piazze, ma vuoi per i risultati, vuoi per l’affetto della gente qui è stata un’esperienza unica. Sono tornato molto volentieri, avevo già fatto una piccola apparizione due anni fa ma non ero pronto, poi mi ha richiamato e sono venuto con grande entusiasmo per dare una mano al presidente e alla città“.
Un rapporto quello tra Maurizio Zamparini e Palermo che si è logorato nel tempo fino a portare i tifosi a disertare lo stadio, in aperta contestazione contro il patron.
“Zamparini può aver sbagliato – spiega Foschi – Quando la gente è abituata bene e non vengono i risultati, si fa fatica ad accettare certi periodi, ma il presidente anche per la crisi che ha preso tutti gli imprenditori d’Europa e del mondo certe disponibilità non le aveva più e non si è vergognato di dirlo. Nel 2002 quando sono venuto io era tutto diverso, premevo un bottone e potevo prendere 2-3 giocatori, poi i tempi sono cambiati. Quando sei abituato bene fai fatica a soffrire, c’è stata la crisi di risultati, la retrocessione e non potendo più mettere i soldi di una volta e’ stato piu’ difficile risalire.
E’ stato un pò abbandonato, il pubblico ha anche le sue ragioni. A Palermo il calcio è molto importante, la retrocessione e’ stato un duro colpo, nel finale della scorsa stagione il pubblico era tornato a riempire lo stadio, poi purtroppo è finita come sappiamo, si è rimasti in B, si è dovuto fare un certo tipo di mercato e non è facile per un tifoso pensare a tutte queste cose. Il tifoso pensa al risultato, si infiamma per Cavani e Amauri, pensa a quello che è stato, al passato, a quello che non può esserci nel presente“.
Ma che potrebbe nuovamente esserci nel prossimo futuro perchè la società questa volta potrebbe davvero cambiare presto fisionomia dopo tanti anni in cui si parla di cessione societaria e di cordate pronte ad investire.
“Zamparini sta facendo un tipo di operazione per la cessione di quote societarie – ammette Foschi – ma lui rimarrà perchè chi compra questa percentuale della società, che sarà molto alta, ha fiducia in lui e nel suo lavoro. Per il momento non sarebbe una vendita totale, ma quello che conta è che si può fare un certo tipo di mercato, tenere questo organico e potenziarlo se serve e questo è molto importante. Si tratta di un gruppo straniero. Zamparini resta per dare una mano con la sua esperienza, se avviene questa cessione sono convinto non dico che torneremo a quello che abbiamo fatto nel passato, ma faremo di nuove cose importanti. Sono molto legato a Zamparini, è il miglior presidente che ho avuto. Io sono qua perchè mi ha chiamato e ha bisogno, mi sento un palermitano adottato e per Zamparini mi butterei nel fuoco e sono convinto che se questa operazione andrà in porto ci toglieremo grande soddisfazioni“.
“Il presidente ormai da tanti anni è sotto il fuoco di critiche anche ingiuste per certe cose – prosegue Foschi – Non sta facendo questa operazione con il primo avventuriero, per lui è un sacrificio cedere la società, vuole darla in mani sicure e fare cose importanti della città, si parla della squadra e dei risultati del Palermo, ma anche del futuro di questa città perchè si parla di stadio, di centro sportivo. E’ una cordata straniera, un gruppo molto serio. Vorrei che i tifosi capissero questo, che Zamparini vuole dare questa società a mani sicure per avviare un nuovo ciclo importante. E’ il momento giusto, siamo ai vertici della classifica, domenica sera giochiamo contro la prima, sapendo che il presidente sta facendo questa operazione a giorni, non dico che debbano venire in 30 mila perche’ affrontiamo la prima, ma perchè è una conseguenza di quello che succederà da qui alla fine della stagione. Non sono qui per difendere il presidente, è qui da 15 anni, lui non si è arricchito con il Palermo e lavora per non abbandonare la società ma per renderla ancora più forte, per lasciare qualcosa di importante per la città. Adesso è il momento di giudicare Zamparini per quello che sta facendo e che vuole fare per lasciare la società e la città in mani sicure, anche lui si sente un palermitano adottato e non ha nessuna intenzione di mollare la squadra, vuole che la barca vada in porto con le bandiere belle alte“.
“Sento parlare di spettro Venezia – prosegue Foschi – ma Zamparini lì voleva fare calcio a certi livelli, voleva fare nuove strutture, c’era il progetto per lo stadio, ma non gli hanno permesso di fare calcio eppure ha lasciato la società con un attivo di 4 milioni, senza debiti e in Serie B. Ho fatto io il travaso di giocatori da Venezia a Palermo, è stato un lavoro irripetibile di cui vado orgoglioso. Io sono qui perchè conosco Zamparini, sono convinto che si possano fare cose importanti, che ci si possa tornare a prendere altre soddisfazioni importanti, altrimenti non tornavo per farmi ridere dietro. Palermo è la quinta città d’Italia e merita una squadra importante, non voglio parlare del passato ma sono convinto che si possa tornare a fare grandi cose. Foschi lo scorso anno era al Cesena, ma e’ stato anche lui spettatore, da uomo di calcio e di sport, tra coloro che hanno visto la finale di ritorno dei Play-off tra Frosinone e Palermo allo “Stirpe” e le numerose polemiche che ne sono seguite”.
“Ho visto la partita, una gara a mio avviso giocata sotto pressione, ma è normale per via della posta in palio, ma alla fine sono rimasto male e anche da neutrale non ho sentito il fischio finale, ho visto un rigore non dato, l’invasione di campo, ma quel che conta è quello che scrive l’arbitro. Si sono viste cose non belle, l’importante è che tutto si svolga con regolarità, ma credo che qualcosa non abbia funzionato e forse c’erano gli estremi per studiare bene questa partita, credo si sia fatto poco rispetto a quello che si doveva fare come e’ successo in altri casi, è stata l’estate dei casi, mettiamo tutto insieme agli altri, poi la vita va avanti”.
Entrando nel merito del suo lavoro di direttore sportivo Foschi deve risolvere prima di tutto la questione degli svincolati, ovvero Rispoli, Jajalo, Struna e Aleesami. “Non dobbiamo farne un dramma, abbiamo quattro giocatori in questa situazione – spiega – Erano sul mercato, ma noi non avevamo intenzione di regalare giocatori, abbiamo preferito tenerli, sono giocatori seri e ben pagati, hanno la possibilità di valutare le nostre offerte e rinnovare, o firmare a gennaio per un’altra squadra. Non voglio sentir parlare di scontenti, nel Palermo non ce n’è, c’è gente che possiamo rischiare di perdere, ma se si lavora con serietà e correttezza non si perde niente. Io sono sicuro di avere fatto un’offerta importante. Questo è un gruppo serio, tutti mettono la gamba adesso, ma voglio che la mettano anche dopo il mercato di gennaio, quando magari avranno firmato per un’altra squadra. Io pero’ preferisco non arrivarci a questa situazione, mi auguro che rimangano, ma se dovessero preferire altre offerte alle nostre, preferisco darli prima e risparmiare sullo stipendio“.
Il sogno della serie è alla portata di questo Palermo, a maggior ragione se il pubblico tornerà allo stadio. “Quest’anno, con il format a 19 squadre, ci vorranno non più di 67-68 punti, visto come vanno le cose, la nostra classifica, il nostro organico e quello che possiamo fare abbiamo serie possibilità di andare in Serie A – conclude Foschi nel corso del forum all’agenzia Italpress – Sarebbe la famosa ripartenza di cui ha bisogno la città. Ora mi serve l’aiuto del pubblico, adesso, domenica sera, ora abbiamo bisogno della gente. Con il Pescara ho bisogno di 20-30 mila persone, con i tifosi allo stadio non ci sono alibi, questo e’ un gruppo serio che lavora, ma con i tifosi è tutta un’altra cosa. Il Palermo se tutto funziona bene e’ la squadra piu’ forte, il Pescara ha un centrocampo fortissimo che in B è veramente importante, noi siamo un pò più completi. Il Benevento, il Crotone e il Verona sono buone squadre, mi piace anche il Perugia e penso anche allo Spezia perchè ho un debole per Marino“.