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A margine dell’incontro “Palermo: fra diritto sportivo, FIGC e rinascita“, il presidente della SSD Palermo Dario Mirri, ha rilasciato ai nostri microfoni alcune dichiarazioni riguardanti i futuri progetti societari.
Fra questi, il numero uno di viale del Fante batte il ferro sulla questione polisportiva, progetto in cui crede molto e che mira a portare avanti nelle prossime settimane: “E’ un progetto che sta partendo, è fra le iniziative della nuova SSD Palermo mirate a coinvolgere il territorio. E’ un’iniziativa forte, innovativa in quanto l’idea è quella di coinvolgere tutte le realtà sportive della nostra città. L’obiettivo è condividere il nome, i colori e il logo da condividere per iniziative di merchandising e di sponsorizzazione. Può essere lo slancio per quegli sport che hanno assoluta dignità ma che, rispetto al calcio, fanno più fatica. La prossima settimana inizieremo ad incontrare i soggetti interessati e proporremo all’amministrazione comunale questo progetto e vediamo se l’idea potrà essere condivisa. Secondo me è una bella opportunità“.
Il presidente Mirri non chiude la porta al recupero del vecchio marchio, aspettando i futuri sviluppi della vicenda riguardante la vecchia Palermo calcio: “E’ un momento ancora delicato, bisogna avere rispetto delle persone coinvolte in questa triste vicenda (il fallimento del Palermo n.d.r.) e delle istituzioni, la magistratura e il tribunale che stanno facendo le loro considerazione. Posso dire che i cimeli, il logo, ma tante altre cose sono patrimonio della storia della squadra di calcio. Vedremo se e quali saranno le procedure. Aspettiamo i tempi della giustizia“.
L’operazione di recupero del vecchio marchio potrebbe costituire un’operazione interessante anche sotto il profilo economico, visto che la voce “marchi e brevetti” costituisce un importante parte dell’attivo del conto economico delle società sportive di calcio. Questo potrebbe essere un fattore da non sottovalutare visto anche il cambio necessario nella denominazione sociale in caso di promozione in Serie C.
Ricordiamo infatti che la normativa federale prevede che una squadra professionistica debba assumere obbligatoriamente la forma di SpA (società per azioni) o di Srl (società a responsabilità limitata), il che rende obbligatorio un cambiamento rispetto all’attuale forma di SSD, ovvero di società sportiva dilettantistica.
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