Sporcizia. Sporcizia ovunque. Persino all’interno di quello che viene definito il “salottino di Palermo”. E’ uno scenario quantomeno imbarazzante quello che, ogni giorno, cittadini e turisti si trovano ad osservare girando fra le strade del centro. Un luogo nel quale ad essere protagoniste dovrebbero essere solo la storia, l’arte, la bellezza. E invece, girando sui social, si trovano post di ogni genere che immortalano cestini stracolmi, cartacce per terra e cumuli di rifiuti dove stazionano i piccoli contenitori delle attività commerciali utilizzati per la raccolta differenziata. Casistica dalla quale non si svincola piazza del Parlamento. Come evidenziato dalle immagini raccolte questa mattina dalla redazione de ilSicilia.it, l’area posta di fronte alla sede dell’Assemblea Regionale Siciliana si presenta piena di bottigliette, lattine e rimasugli dei contenitori di cibo solitamente utilizzati dall’utenza dei fast food.
Palermo, rifiuti a terra pochi metri dall’Ars
Un disastro per una città come Palermo che punta tanto sul turismo. Il principale volano economico della Sicilia e, di conseguenza, del capoluogo siciliano. La colonna portante anche di una buona parte degli investimenti comunali. La tassa di soggiorno, ovvero l’obolo versato dai turisti che visitano la nostra città, è servita per esempio a lenire gli aumenti della TARI e a finanziare alcuni grandi eventi, come l’ultimo concerto di Radio Italia. Ma se l’afflussso di visitatori è certamente aumentato negli ultimi anni, al contempo non sembra essere cresciuta la qualità dei servizi. Un dato certificato anche, qualche mese fa, dall’Autorità Garante nella relazione che ha interessato alcune società Partecipate del Comune di Palermo. Ma, in realtà, non servivano i tecnici per evidenziare quella che ormai è una realtà di fatto. Basta farsi un giro per le strade del centro per rendersi conto dello stato dell’arte, o sarebbe meglio dire dell’incuria in cui versa il capoluogo siciliano.
Il progetto di rilancio di piazza Parlamento
L’inciviltà che vince sulla cultura. Tutto a pochi metri dall’Assemblea Regionale Siciliana. Tutto a pochi passi da Palazzo dei Normanni, sede di quella che è stata nel XIII secolo la corte di Federico II, conosciuto in tutta Europa come lo “stupor mundi”. E invece oggi lo scenario è diverso. Se l’incuria e la sporcizia dominano anche davanti alla sedi di chi amministra la cosa pubblica, senza che nessuno riesca a porre un limite a questo tipo di degrado, allora la speranza rischia di spegnersi come un lumicino nella notte. Eppure, proprio su piazza del Parlamento pende un progetto di riqualificazione urbana. Un restyling dal costo previsto di 1,5 milioni di euro inserito nell’ultima legge Finanziaria votata a dicembre 2024.
Serve un cambio di mentalità
Dello stesso se ne dovrebbe occupare il comune di Palermo, in particolare l’area della Rigenerazione Urbana guidata da Maurizio Carta. Un investimento che, stante così le cose, rischia di essere vano. Serve cura della cosa pubblica da parte delle maestranze del Comune di Palermo e controllo del territorio per evitare che gli sporcaccioni abbiano la meglio. Serve, soprattuto, che i palermitani imparino a rispettare la propria città. Se non per una questione di decoro, quantomeno per non danneggiare quelle attività commerciali e culturali in cui, magari, lavorano loro stessi o i loro figli.