Sono stati condannati dai giudici della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione Siciliana, presieduti da Giuseppa Maneggio, gli ex dirigenti e responsabili scientifici dell’istituto zooprofilattico sperimentale Mirri a risarcire l’ente per i danni provocati da una sentenza d’appello del giudice del lavoro che ha accolto il ricorso presentato da una dottoressa che pur avendo borse di studio e contratti Co.co.co ha svolto mansioni di competenza di un dipendente inquadrato a tempo indeterminato.
I giudici del lavoro di appello le hanno dato ragione e così ha versato la somma di 348 mila euro. Circa 168 mila stabiliti dal giudice e altri 197 mila di contributi Inps acquisito dalla dottoressa dall’avvocatura distrettuale. I giudici contabili hanno condannato Andrea Antonio Riela a pagare 52 mila euro, Salvatore Caracappa 32 mila euro e Antonino Salina 5 mila euro. I soldi sono inferiori al costo complessivo sborsato dall’istituto perché spiegano i giudici “considerato che il pagamento dei contributi, malgrado sia stato consigliato dall’avvocatura dello Stato, è stato frutto di un’autonoma scelta dell’istituto al fine di evitare il rischio di un ulteriore contenzioso, ritiene il Collegio che tale esborso, sebbene costituisca senz’altro danno, in quanto rappresenta una spesa inevitabile per l’istituto, non può essere addebitato ai convenuti”.