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Sono state numerose le segnalazioni dei cittadini pervenute al capogruppo di Sicilia Futura al comune di Palermo, Gianluca Inzerillo, sui disagi causati da un marciapiede ceduto proprio davanti la scuola I.C. “G. Verdi” di via Bernabei.
“Diverse le istanze raccolte e trasmesse, dalla fine del mese di febbraio, arrivate dai cittadini che lamentavano, oltre il crollo del marciapiede anche problematiche connesse ad aspetti igienico sanitari (scarafaggi e ratti) Per questo già l’1 marzo ho chiesto al Responsabile della U.O. Tecnica “Problem Solving”, Michele Trapani di effettuare un primo sopralluogo”, afferma il consigliere comunale.
Le predette problematiche sono aggravate dal fatto che il dissesto si trova proprio all’ingresso dell’I.C. “G. Verdi” frequentato da bambini e ragazzi di scuola materna, elementare e media.
Numerosi i sopralluoghi effettuati dal geometra Michele Trapani che già il 4 marzo riscontrò “il significativo dissesto del marciapiede, nonché il fatto che la voragine che si è aperta, è stata ricoperta da cartoni e rifiuti” si legge nella relazione tecnica.
A partire da quel momento il consigliere Inzerillo ha sollecitato le autorità competenti, Amap e Rap, per risolvere il problema, ma non avendo avuto alcuna risposta ad aprile hanno effettuato un nuovo sopralluogo da dove è emerso che nessun provvedimento era stato ancora preso, successivamente, finalmente dopo che sono stati rimossi i rifiuti è stato possibile evidenziare “la gravità e l’estensione della voragine“.
Nonostante i solleciti la situazione è rimasta invariata, la scuola è cominciata e la voragine continua a estendersi rappresentando un pericolo per i bambini e per tutte le persone che transitano da quella strada, a questo si aggiunge anche la situazione igienico – sanitaria precaria.
Inoltre, secondo quanto emerso dalla relazione tecnica preparata dal Responsabile della U.O. Tecnica “Problem Solving”, Michele Trapani l’Amap non interverrebbe senza che prima venga pagato il lavoro. “Ma in questo caso si tratta di una scuola comunale – spiega Inzerillo – per tale ragione non ho potuto che scrivere sia all’ufficio di pubblica istruzione e all’edilizia scolastica per intervenire ognuno per quanto di competenza. Ma ad oggi nessuno, almeno a noi, ha risposto“.