Il 18 settembre si terrà a Palermo il Convegno organizzato dalla Uilca “+ Sud”.
Il Segretario Generale Massimo Masi ha spesso ripetuto come nella visione di banca e di Paese della sua Organizzazione sia necessario investire per la ripresa dell’Italia. Proprio dal Sud partirà la Segreteria Nazionale il 17 settembre con l’Esecutivo Nazionale. Il giorno seguente vi sarà il convegno, che si aprirà con i saluti del Presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché.
Seguirà una relazione a cura del Responsabile Centro Studio Uilca “Orietta Guerra” Roberto Telatin. Ad intervenire vi saranno il Vicepresidente e Assessore per l’Economia della Regione Sicilia Gaetano Armao, il Segretario Generale UIL Sicilia Claudio Barone, il Responsabile Area Sud Intesa Sanpaolo Pierluigi Monceri, il Regional Manager Sicilia Unicredit Salvatore Malandrino, il Direttore Territoriale Centro Sud Banco BPM Maurizio Di Maio, e il Presidente Banca Sicana Giuseppe Di Forti.
Durante il convegno, sarà trasmesso un video-messaggio del Direttore Generale Abi Giovanni Sabatini, su cui interverranno i rappresentanti dei partiti politici presenti. Parteciperà infine il Segretario Generale UIL Carmelo Barbagallo e le conclusioni sono affidata al Segretario Generale UILCA Massimo Masi.
“Abbandonare la clientela, le Lavoratrici e i Lavoratori e abbandonare certe zone del Paese, soprattutto al Sud, equivale a consegnare la gestione dei risparmi degli onesti cittadini alla malavita, con il rischio di aumentare l’usura già oggi persistente, oltre ad aumentare l’insoddisfazione e il disagio della clientela”. Queste le parole di Masi a pochi giorni dal nastro di partenza.
“Il Governo nazionale e i presidenti delle regioni meridionali dovrebbero preoccuparsi dei territori del Sud e dei processi di “desertificazione bancaria. Come Uilca abbiamo affermato più volte che esistono problemi morali, economici e di sicurezza sociale ogni qualvolta un Paese rimane senza uno sportello bancario e postale e improvvisamente, non solo al Sud, si aprono finanziarie con tutti i problemi che ne conseguono. Serve un intervento del Governo, nonostante la presenza di un Fondo per l’occupazione che ha consentito l’assunzione di circa ventunmila giovani, anche al Sud. C’è ancora molto da fare, visto che in Sicilia la disoccupazione giovanile supera il 60%. Inoltre vogliamo chiedere alle banche di portare lavorazioni qualificanti nelle zone del meridione, evitando un ulteriore penalizzazione sulla professionalità degli addetti”.