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Dopo anni di abbandono e mesi di restauri ritorna a splendere lo Stand Florio, piccolo gioiello della costa Sud di Palermo che si trova in via Messina Marine – 40, che si apre alla città nella veste di “contemporary hub”.
Da circolo della nobiltà palermitana dei primi del Novecento lo splendido edificio liberty oggi diventa simbolo di una possibile rinascita della Costa Sud, nella forma di uno spazio dedicato ad eventi, mostre, esposizioni, degustazioni.
È qui che Vincenzo Florio junior, discendente del capostipite, intorno al 1905, con l’intento di attuare un programma di iniziative sportive, specificatamente nell’area compresa tra la foce dell’Oreto ed il Tiro a Segno, chiese a Ernesto Basile di realizzare un Kursaal, un edificio di grande respiro per sport acquatici, divertimento e socializzazione che nel progetto originario includeva anche un teatro all’aperto che si sviluppava fino alle rive del mare.
Del progetto originario, non andato in porto, oggi sono visibili soltanto l’edificio dello Stand sulla via Messina Marine e quello vicino, destinato al locale per gli scommettitori.
Lo Stand Florio fu utilizzato a lungo per gare di tiro al piccione come si evince dalla targa ancora oggi visibile nella sala posta a piano terra; il primo piano nasceva, invece, come terrazza verso il mare, coperta solo da morbidi tessuti su una leggera intelaiatura in ferro.
È da qui che i tiratori miravano ai dodici piccioni. Quella che nasce come terrazza fu trasformata nello spazio coperto attuale intorno al 1940, con la costruzione di una copertura a padiglione.
Alla morte di Florio Junior la concessione passò agli eredi che la mantennero fino agli anni ’70, e nel ’72 lo Stand ritornò tra le proprietà della Capitaneria di Porto.
Durante la Seconda Guerra Mondiale le attività furono soppresse e lo spazio venne utilizzato come magazzino per le truppe da sbarco, subendo numerosi danni proprio in conseguenza degli eventi bellici. Successivamente venne acquisito dal vicino Ospedale Buccheri La Ferla per farne un solarium. Rimasto inutilizzato per diversi anni, è stato oggetto di atti di vandalismo quali occupazioni abusive, edificazioni non autorizzate e attività irregolari.
Dopo la gara d’appalto bandita nel 2016, per la sua valorizzazione nell’ambito del progetto “Valore Paese fari ed edifici costieri”, oggi, l’edificio risorge come “contemporary hub”, spazio aperto e volutamente dedicato alla cultura ed alla convivialità.
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