Grande spiegamento di forze dalle prime luci dell’alba a Palermo per lo sgombero, ancora in corso, di 13 famiglie nello stabile di via Savagnone in cui era stata aggredita Stefania Petyx.
Sul posto si trovano agenti della Polizia municipale, della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco, nonché il personale del 118 con al seguito due ambulanze. Si tratta del secondo intervento dopo quello della settimana scorsa. In quell’occasione ad alcune famiglie fu concesso di rimanere in via temporanea, mentre altre fecero immediatamente ricorso al Tar, respinto qualche a novembre.
Tutto scaturisce da quel 10 ottobre scorso, quando l’inviata di Striscia la Notizia si era recata in via Savagnone, alla Noce, per realizzare un servizio sull’occupazione abusiva degli immobili. Alcuni inquilini non gradirono la visita della giornalista e del suo operatore, decidendo di cacciarla via alzando loro le mani e spingendoli per le scale. Le scene fecero il giro dei media nazionali e dei social, suscitando la reazione delle autorità e delle istituzioni.
L’immobile, infatti, è in affitto al Comune di Palermo che fino ad un paio di anni fa lo utilizzava come sede per i propri uffici. A maggio scorso era stato occupato da una ventina di famiglie, la maggior parte delle quali con figli minori.
Adesso sono costrette a lasciare gli appartamenti. L’assessore comunale al diritto e dignità dell’abitare, Giuseppe Mattina, ha spiegato: “abbiamo invitato i 13 nuclei familiari per trovare una soluzione all’emerganza abitativa, ma solo sei famiglie hanno accettato il nostro aiuto, le altre sette non si sono presentate neanche agli incontri – precisa Mattina – si tratta di persone che hanno occupato abusivamente questo edificio per il quale il Comune di Palermo paga 420 mila euro l’anno d’affitto al legittimo proprietario”.
A loro è stata offerta la possibilità di alloggiare in un bed and breakfast per un mese. Una proposta che non soddisfa le famiglie. Tony Pellicane, attivista di Potere al Popolo, da sempre in prima linea nelle battaglie per il diritto alla casa, chiede “l’istituzione di un tavolo sull’emergenza abitativa per trovare una soluzione definitiva. Ci sono persone indigenti, donne incinta e minori che vanno tutelati”.
Il segretario del Sunia di Palermo, Zaher Darwish, commenta: “Abbiamo chiesto un dialogo con l’amministrazione comunale nella persona dell’assessore alla cittadinanza sociale del Comune di Palermo, Giuseppe Mattina. Sappiamo che sono stati offerti dei sostegni per pagare l’affitto o soluzioni abitative alternative”.
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