Il mondo musulmano e quello cristiano uniti tra suoni e parole per celebrare contemporaneamente le rispettive liturgie. Domani, 22 marzo, il centro storico di Palermo nella zona dell’antico Cassaro sarà pervaso dalle note delle campane delle chiese e dal suono della voce dello sceicco Ali Al Buraq. Il Muezzin di origine tunisina, chiamato anticamente “talacimanno” richiamerà alla preghiera la comunità musulmana alle 18:30 presso la moschea di Piazza Gran Cancelliere.
L’evento si svolge nel capoluogo siciliano dopo ben 839 anni dall’ultima volta, nella zona della città che meglio si addice ai valori dell’integrazione, della pace e della fratellanza. L’area del Cassaro, infatti, si trova nel cuore del percorso Arabo-Normanno, dichiarato dall’Unesco “Patrimonio mondiale dell’umanità”.
In questi giorni la comunità musulmana sta vivendo il periodo spiritualmente impegnato del Ramadan, quasi nello stesso spazio temporale in cui i cristiani stanno attraversando la Quaresima in avvicinamento alle festività pasquali. Durante questo mese (il nono secondo il calendario lunare islamico), tra l’alba e il tramonto viene osservato il digiuno da cibi e bevande oltre che l’astensione dai rapporti sessuali.
Sami Ben Abdelaali, deputato del Parlamento tunisino e presidente dell’associazione organizzatrice Al Nur, ha sottolineato: “In un mondo in cui si parla solo di guerre, di miserie, di morti in mare, di respingimenti e di fughe per la povertà, il vero “miracolo” è la condivisione totale, anche religiosa. Una conquista che rappresenta – aggiunge Ben Abdelaali – la vera anima della nostra eccezionale Palermo: araba, latina, greco-bizantina, ebrea, africana. La città che ha creato un raro clima umano realizzando quello straordinario unicum che costituisce il patrimonio monumentale palermitano e quella multiculturalità che è naturalmente innata nei palermitani”.
Il presidente dell’associazione Al Nur ha anche colto l’occasione per ringraziare il sindaco Roberto Lagalla e l’amministrazione comunale del capoluogo siciliano, che si sono resi parte attiva nel processo di integrazione della popolazione “segno che crede nei valori universali, della libertà, diritti umani e della pace, e che lavora per la pace” ha concluso Ben Abdelaali.
Sull’iniziativa è intervenuto anche l’Imam della moschea, lo sceicco Bedri El Meddeni: “Rilanciare l’appello alla preghiera dopo 839 anni nella città di Palermo ogni venerdì a mezzogiorno, giorno sacro per i musulmani, e per le preghiere del Maghrib e dell’Isha durante il mese benedetto del Ramadan in pieno rispetto delle norme legali è indice di quel sublime spirito umano che unisce tutte le religioni e le diverse forme di culto”.