Due milioni e settecentomila persone presenti negli impianti coinvolti dall’evento. Quasi il triplo quelle che popoleranno le città interessate dal progetto. Un’audience da 5,4 miliardi di spettatori in tutto il mondo, con 571 milioni di euro di valore pubblicitario per le sedi della manifestazione. Questi sono i numeri che la UEFA si aspetta di generare durante Euro 2032. Come è noto, la città di Palermo ha recentemente rinnovato il proprio interesse, già espresso a fine 2022, a partecipare come città ospitante. Un onere e un onore al tempo stesso.
A riaprire le speranze per il capoluogo siciliano è stata la rinuncia di alcune sedi precedentemente selezionate. Essere inseriti all’interno della seconda manifestazione calcistica al Mondo, qualora venga concluso con successo l’iter burocratico, esigerà investimenti all’altezza. Ciò a cominciare dallo stadio Renzo Barbera, il quale avrà bisogno di una profonda ristrutturazione per adattarsi alle stringenti milestones imposte dalla governance del football europeo. Dalla copertura di tutti i posti a sedere, all’eliminazione delle barriere. Dalla necessità di adattare l’impianto alle esigenze dei bambini e dei diversamente abili, ad un’impostazione diversa dell’area hospitality e di quella VIP. Insomma, servirà un progetto solido e da realizzare in tempi decisamente stretti.
Una partita che non riguarda solo lo stadio ma l’intera città
Ma la partita non riguarda soltanto la struttura sportiva, bensì l’intera città. E leggendo i dati della UEFA il concetto è abbastanza chiaro. L’impatto economico sui paesi ospitanti (al momento Italia e Turchia) è calcolato sui 6,8 miliardi di euro. Secondo le previsioni, circa l’81% dei supporters provenienti da tutto il continente utilizzerà i mezzi pubblici per muoversi in città. Proprio per questo verrà data priorità alle sedi che hanno intrapreso “un’attività di mobilità intelligente, tra cui l’espansione della rete di trasporto pubblico, la creazione di nuove piste ciclabili, la promozione di percorsi pedonali e la messa a disposizione di un maggior numero di parcheggi per biciclette“. Garantire i collegamento da e verso l’aeroporto Falcone-Borsellino, nonchè fra la città e il proprio impianto sportivo sarà chiave. In tal senso, lo sviluppo di strutture quali il tram, l’anello e il passante ferroviario giocherà un ruolo fondamentale.
Capitolo parallelo riguarderà poi la rete delle strutture ricettive, la quale sarà chiamata a sostenere l’arrivo di decine di migliaia di persone in pochi giorni. Una partita che non è solo legata allo sport, ma anche alla mobilità sostenibile e alle attività produttive. In pratica, tutte le falangi dell’Amministrazione Comunale dovranno lavorare all’unisono per ottenere il risultato migliore. Intanto però, serviranno lavori di ristrutturazione e restyling di un certo livello. Interventi che, una volta portati a termine, restituiranno alla città e al Palermo calcio una struttura degna di ospitare il grande calcio europeo. Insomma, il sogno di tutti i tifosi rosanero.
Lagalla si propone come sub-commissario
Per farlo, servirà una roadmap precisa e una macchina burocratica oleata in ogni suo meccanismo. In tal senso, l’Amministrazione Comunale e il club rosanero, in una nota congiunta del 4 settembre inviata alla FIGC, hanno auspicato la nomina di Roberto Lagalla in qualità di sub-commissario. Questo in modo da “da poter velocizzare il processo di approvazione“. Documento nel quale il primo cittadino ha ricordato alla Federazione che “la città di Palermo è particolarmente sensibile ad agevolare gli interventi già programmati e/o in fase di esecuzione, in termini di sostenibilità ed accessibilità rispetto ai quali si riserva di relazionare successivamente“. Un processo, quello dell’iter per partecipare ad Euro 2032 che camminerà di pari passo con un altro grande appuntamento per i due soggetti coinvolti calendarizzato nel 2026, ovvero l’approvazione della nuova convenzione sullo stadio Renzo Barbera. Elemento chiave nel rilancio dell’impianto di viale del Fante.
La prima fase: la progettazione
Come sopra ricordato, la roadmap da seguire dovrà essere stringente. A cominciare dai documenti propedeutici alla progettazione. Il primo, in ordine cronologico, è il cosiddetto DOCFAP (ovvero il Documento di fattibilità delle alternative progettuale). In pratica, in questa fase, Amministrazione e società dovranno scegliere il miglior compromesso in termini di costi e benefici. Atto che dovrebbe richiedere circa 8 settimane di lavoro, in modo da essere pronto per dicembre 2025. Poi toccherà al DIP, ovvero il Documento di Indirizzo alla Progettazione. La conferenza di servizi preliminare lavorerà fra fine anno e febbraio 2026. Dopodiché toccherà al Progetto di Fattibilità Tecnico Economica, il quale dovrebbe essere redatto entro aprile 2026. L’ultimo ostacolo prima di procedere ai successivi step. Prima però, ci sarà da consegnare la documentazione alla FIGC, entro e non oltre luglio 2026. Poi la Federazione avrà tempo fine a settembre per decidere, in modo da consegnare alla UEFA la lista definitiva delle cinque città ospitanti per l’evento. Se da Losanna arriverà l’ok, ad ottobre, 2026, si potrà procedere all’inizio dei lavori allo stadio Renzo Barbera, al momento previsto per gennaio 2027.
I lavori e i requisiti richiesti
Una strada lunga e in cui gli errori dovranno essere limitati al minimo. Il progetto dovrà garantire infatti il rispetto delle linee guida della UEFA per gli eventi sportivi. Undici punti cardine che vanno dall’aspetto sportivo alla gestione dell’ordine pubblico, comprendendo gli aspetti più disparati dell’organizzazione. La lista delle prescrizioni è abbastanza lunga. La stessa comprende ad esempio la presenza di servizi igienici adeguati e proporzionati al pubblico, in particolare per i diversamente abili; la previsione di vari menù alimentari nelle aree ristoro, corsie preferenziali per garantire accessi e movimenti alle persone in carrozzina e degli impianti a tutela dei minori.
Guardando agli aspetti tecnici, il limite minimo di spettatori è attualmente fissato a 30.000 posti. Un impianto del genere potrà ospitare i match fino agli ottavi di finale. Il main event, ovvero la partita che varrà il titolo, dovrebbe essere giocata in una struttura da almeno 60.000 spettatori. Alcuni posti dovranno essere riservati necessariamente ai diversamente abili. Inoltre, è richiesta un’area VIP con relativa hospitality.
L’esperimento americano sui content creator
C’è curiosità poi per il caso relativo ai content creator social. L’idea a livello internazionale è di creare delle aree destinate a tiktoker, youtuber e ad ogni genere di influencer capaci di attrarre attenzione sull’evento. Una modalità già vista nell’ultimo All Star Game negli Stati Uniti e che verrà riproposta con ogni probabilità anche alle Olimpiadi di Los Angeles del 2028.
Posti al coperto ed eliminazione delle barriere
Altro elemento chiave per il futuro impianto sarà la tettoia dello stadio. Tutti i posti a sedere infatti dovranno essere al coperto. Ciò per consentire una perfetta visione della partita anche nelle giornate di pioggia. Al momento, l’unico settore dell’impianto di viale del Fante provvisto di una simile previsione è la tribuna. I tifosi delle due curve e della gradinata sono al momento in balia delle intemperie. Un ulteriore prescrizione interessante riguarda le barriere. L’idea della UEFA è di eliminare ogni divisione fra il pubblico e il campo, come succede in Inghilterra. In pratica, le balaustre attualmente presenti dovranno sparire.
I criteri di scelta della UEFA
Infine, grande attenzione dovrà essere dedicata ai criteri che la UEFA utilizzerà per scegliere fra le varie candidature: il definitivo completamento dei progetti di costruzione o rinnovamento degli impianti, nonchè l’aderenza ai requisiti UEFA; l’approvazione dell’inter burocratico, completo di copertura economico-finanziaria e relativa cantierizzazione entro marzo 2027; la capienza dello stadio; l’attrattività della città; la compatibilità del budget dello stadio con i requisiti UEFA. La corsa è già aperta. E la città di Palermo è uno dei cavalli in corsa. Ma come insegna l’ippica, il cavallo buono si vedrà solo a tiro lungo. La speranza è che il capoluogo siciliano arrivi primo al traguardo.