La consigliera comunale del gruppo Oso Giulia Argiroffi è stata aggredita da due donne che hanno cercato di aggirare le telecamere della Ztl in pieno centro storico a Palermo.
La consigliera stava uscendo da scuola nei pressi di corso Vittorio Emanuele quando, secondo quanto da lei ricostruito, le due signore stavano entrando in auto in contromano, bloccando il traffico. Dalla propria vettura Giulia Argiroffi ha deciso di filmare la violazione commessa dalle donne che, quando se ne sono accorte, hanno le hanno inveito contro, insultandola più volte.
Poi, come mostrano le immagini, hanno iniziato a colpire i vetri dell’automobile per poi cercare di alzare la sicura e aprire lo sportello. A quanto riferisce l’esponente di “Oso”, sarebbe stata colpita anche con uno schiaffo. “Io non ho indietreggiato – scrive sui social – e signore si sono molto infastidite; alla fine mi è arrivato uno schiaffo in faccia. Da Palermo è tutto“. La consigliera prosegue: “Le telecamere controllano gli ingressi della Ztl – afferma – così per non pagare, basta entrare in controsenso. Ma accelerando, perché se si incontra un auto nel senso corretto, chi passa?“. Su questo tema Giulia Argiroffi aveva presentato, qualche mese fa, un’interrogazione consiliare.
“Alla consigliera Giulia Argiroffi giunga la mia solidarietà e quella dell’amministrazione comunale. Palermo non è una giungla e fatti come questi devono essere condannati senza se e senza ma”. Lo dichiara il vicesindaco di Palermo Carolina Varchi a proposito dell’aggressione subita dalla consigliera comunale del gruppo Oso da parte di due donne.
“Esprimiamo la nostra solidarietà a Giulia Argiroffi, consigliera comunale di Palermo e Stella Morana, assessora alla cultura e alla pubblica istruzione di Pozzallo entrambe vittime di aggressioni fisiche e verbali per aver denunciato una infrazione stradale o ancora peggio per non aver soddisfatto improbabili aspettative lavorative di un concittadino“. Questa la dichiarazione di Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’ANCI Sicilia a commento delle recenti notizie inerenti le aggressioni di due amministratrici vittime di violenze verbali e fisiche ad opera di propri concittadini.
“Il clima di sfiducia nelle istituzioni sommato al disagio sociale mettono sempre più in pericolo gli amministratori locali, costretti a rischiare la propria incolumità fisica per portare a termine il mandato ricevuto dagli elettori. Isolare e stigmatizzare tali atti è un dovere di tutti – conclude il presidente Amenta – nella convinzione che il rispetto delle regole nella fruizione delle nostre città deve essere alla base del vivere civile di ogni comunità“.