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Il fenomeno

Palermo, fuga dal centro storico: “Rimangono ormai solo bar e ristoranti…”

giovedì 29 Febbraio 2024
via Maqueda pedonale
(Ph. Giorgia Görner Enrile)

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento sempre più consistente dei flussi turistici in Sicilia, tutto ciò ha portato sicuramente a dei risvolti positivi in termini economici ma ha anche nascosto un pericoloso rovescio della medaglia. Oltre al fenomeno dell’overtourism, già precedentemente trattato in un nostro recente articolo (CLICCA QUI), negli ultimi decenni, l’esplosione del turismo globale ha portato a nuove sfide per la Sicilia: quella della “desertificazione commerciale” dei centri urbani, e di una vera e propria trasformazione delle nostre città che in molti casi sta allontanando i residenti dal cuore pulsante delle città.

La desertificazione commerciale: l’effetto collaterale del turismo

Questo fenomeno, causato in gran parte dal turismo di massa, ha portato a una perdita progressiva di attività commerciali locali e alla trasformazione dei centri storici in luoghi dominati da negozi di souvenir e catene internazionali, a discapito di tutti quei piccoli esercizi commerciali indipendenti che un tempo fiorivano nelle nostre città. Questo lento ma inesorabile cambiamento dei centri storici, sembra essersi accentuato negli ultimi anni, creando malcontento tra chi resiste, e continua ad abitare, tra le vie del centro.

“Sono rimasti solo bar, ristoranti e grandi catene commerciali…” queste sono le parole di Giorgio, da sempre residente del centro storico di Palermo, che ha visto sempre più negli anni trasformare la sua città e che ormai da tempo pensa di trasferirsi per allontanarsi dal soffocante caos turistico. “Si è persa qualsiasi tipo di autenticità. Nel mio palazzo i condomini sono solo turisti occasionali dei vari B&B. Non so se resisterò a lungo, probabilmente tra qualche anno deciderò definitivamente di trasferirmi”.

Da centri urbani vivaci e autentici a destinazioni turistiche che assomigliano sempre più a parchi a tema, con code infinite verso le “attrazioni” del luogo più ambite e totale perdita del cuore pulsante e vivo dei suoi cittadini che un tempo popolavano quelle strade.

La situazione in Sicilia

via Maqueda pedonale
(Ph. Giorgia Görner Enrile)

Nell’Isola tra il 2012 ed il 2023 sono spariti oltre 6.000 negozi al dettaglio e 1.250 attività di commercio ambulante. Decisamente in crescita invece tutte quelle imprese che si occupano di alloggio e ristorazione oltre ai bar (+1.300). L’aspetto della desertificazione commerciale preoccupa sempre più, ed è stata oggetto di analisi negli undici comuni siciliani di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Gela, Marsala, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa, Trapani. Negli ultimi dieci anni, secondo i dati di Confcommercio, sono sparite 4.275 unità locali di commercio al dettaglio e ambulanti e la densità commerciale nell’Isola è passata da 11,8 negozi per mille abitanti a 9,6. La Sicilia, negli ultimi anni, ha visto ridurre in maniera consistente, nel settore commerciale, in quello alberghiero e nei pubblici esercizi, le imprese con titolari siciliani (-6,5%), vedendo al contrario aumentare tutte quelle società riconducibili ad altre regioni d’Italia o a realtà straniere (+ 24%).

Il dominio dei turisti occasionali

Un apporto significativo a questa vera e propria trasformazione delle nostre città è da riscontrarsi nel sempre crescente aumento delle attività extralberghiere. In Sicilia, in dieci anni, l’offerta di strutture e posti letto per i turisti è quasi triplicata e secondo i dati di Unioncamere e Infocamere, i B&B sono la nuova frontiera delle imprese giovanili e di quelle femminili. La crescente popolarità dei B&B nei centri delle città ha anche alimentato la speculazione immobiliare, con proprietari che vedono nei turisti una fonte di guadagno più redditizia rispetto ai residenti a lungo termine. Questo negli anni sta producendo un sempre costante allontanamento delle famiglie residenti contribuendo ad una vera e propria perdita di identità dei luoghi.

La necessità di un equilibrio

Mentre il turismo può portare benefici economici alle città, è importante trovare un equilibrio tra lo sviluppo turistico e la preservazione dell’identità e della qualità della vita delle comunità locali. Le autorità locali devono adottare politiche urbane e turistiche che promuovano la diversità e l’autenticità delle città, proteggendo al contempo le comunità e l’ambiente urbano.

La trasformazione delle città in parchi a tema per turisti solleva importanti questioni riguardo alla conservazione dell’identità culturale e alla sostenibilità delle comunità locali. È essenziale adottare un approccio più sostenibile allo sviluppo urbano e turistico, garantendo che le città rimangano luoghi vibranti e autentici sia per i residenti che per i visitatori.

 

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