Il personale degli ospedali è diventato il bersaglio facile di chi alle parole preferisce usare le mani. Ieri sera, si è consumato l’ennesimo episodio di violenza ai danni di un infermiere dell’ospedale Civico.
Un paramedico di 50 anni, infatti, è stato aggredito due volte nel giro di poche ore. I fatti sono stati denunciati dai vertici dell’azienda sanitaria alla polizia.
Il primo scontro è avvenuto tra l’infermiere e i tre parenti di una ragazza arrivata al pronto soccorso dopo un incidente stradale cui era stato assegnato un codice verde.
I tempi d’attesa fra gli accertamenti, la valutazione ortopedica e quella neurologica sembrerebbero essere stati un po’ più lunghi del necessario. Questo sarebbe alla base della rabbia dei familiari che avrebbero preteso di avere risposte nel più breve tempo possibile.
Quindi via a offese e spintoni, interrotti grazie all’intervento della guardia giurata in servizio al pronto soccorso e di qualche paziente. Dopo un’ora il medico in servizio e lo stesso infermiere sono stati costretti a chiudersi dentro uno sgabuzzino aspettando l’arrivo della polizia.
Protagonista di un’altra aggressione è il padre di una bambina arrivata al pronto soccorso. L’uomo, grazie a qualche conoscenza nell’ospedale, sarebbe arrivato nella zona che al momento è inaccessibile al pubblico. Avrebbe preteso una visita urgente per sua figlia. L’infermiere, per proteggere il medico donna, ha chiuso una porta e l’uomo l’ha sfondata. A quel punto l’aggressore ha iniziato a inseguire l’infermiere e lo ha colpito con alcuni pugni. Medico e infermiere sono riusciti a trovare riparo, anche in questo caso, nel ripostiglio in attesa dell’arrivo della polizia, avvenuto pochi minuti dopo.
Episodi di violenza che si vanno, quindi, ad aggiungere agli altri che si sono susseguiti in questi giorni. Il commissario e rappresentante legale dell ‘Arnas Civico, Giovanni Migliore, ha fatto un esposto alla Procura della Repubblica con cui ha segnalato ulteriori aggressioni verificatesi il 7 aprile ai danni di alcuni medici. Lo testimonia anche uno stralcio del documento che Migliore ha postato nella sua pagina Facebook corredato da un suo messaggio: ” #tolleranzazero per chi risponde con la violenza ingiustificata al quotidiano impegno di competenza e sacrificio dei professionisti di #arnascivico2018″.
Prima di ieri sera, la spirale di violenza in corsi si era fermata in un reparto psichiatrico dell’Asp 6, in questo caso però era stato un infermiere a sedare un paziente con una testata.