A metterlo nero su bianco è il ragioniere generale Paolo Bohuslav Basile che, nel report al Consiglio comunale sull’andamento economico-finanziario dell’ente, evidenzia la difficile situazione di liquidità del Comune.
Secondo la documentazione, Palazzo delle Aquile ha incassato 947 milioni di euro al fronte delle uscite pari a 1 miliardo e 21 milioni. La restante somma è stata coperta grazie all’anticipazione di tesoreria.
L’importo compensato grazie all’anticipo, che nel 2018 è costata al Comune più di 1,5 milioni di interessi, quest’anno, secondo Ugo Forello, componente della commissione Bilancio, dovrebbe aggirarsi sui. 1,5 e 2 milioni di euro.
Il confronto tra 2018 e il 2019 ha evidenziato che, ad esempio, a parte la Tosap, la Tari è scesa a 80,5 milioni invece degli 82,6 milioni dell’anno precedente e la Tasi a 132,7 milioni invece di 158,3 milioni.
Il ragioniere Basile, inoltre, ha evidenziato all’amministrazione la “difficoltà a garantire una regolare gestione dell’attività di pagamento, con riferimento a stipendi, spese obbligatorie e contratti di servizio con le società partecipate”, certificando, in sintesi, che Il Comune non riesce a pagare con celerità i suoi fornitori accumulando un debito con più di 800 imprese, le quali hanno atteso in media, nel 2019, circa 50 giorni per la ricezione dei pagamenti.
“Orlando è stato un mago nel nascondere la realtà Il trucco però adesso è stato svelato. Per i palermitani il risveglio da questo gioco di prestigio sarà doloroso già prima che Orlando finisca la sua sindacatura”. Ha commentato Forello la situazione ed ha concluso evidenziando che “Quest’anno sarà inevitabile un aumento della Tari“.