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Palermo, la Lega fa rimuovere la bandiera trans da Palazzo delle Aquile

giovedì 21 Novembre 2019

La Lega fa rimuovere la bandiera della comunità trans, che era stata esposta mercoledì 20 novembre sul balcone di Palazzo delle Aquile, sede del Municipio di Palermo, accanto a quella italiana e alle altre bandiere istituzionali. Il vessillo sventolava dalla finestra centrale del “Palazzo” dell’istituzione del capoluogo siciliano, per celebrare la giornata in ricordo del “Transgender Day of Remembrance”.

Diversi cittadini avevano segnalato l’anomalia di una bandiera non istituzionale, esposta insieme a quelle italiana, siciliana ed europea e così, nel pomeriggio dello stesso 20 novembre, il capogruppo leghista Igor Gelarda ha chiesto e ottenuto, dopo un braccio di ferro, la rimozione del vessillo transgender.

“Da esponenti della Lega e da cittadini siamo fortemente contro ogni forma di fobia e di violenza (omofobia, transfobia ed eterofobia), come del resto lo è la Lega nei suoi principi fondanti- affermano il capogruppo della lega al Palazzo delle aquile Igor Gelarda e il commissario provinciale Antonio Triolo. “Ed è massimo il nostro rispetto per la giornata contro la violenza sui trans che si è appena celebrata. Tuttavia e intollerabile e contravviene ad ogni regola, che il sindaco di Palermo abbia potuto autorizzare l esposizione della bandiera transgender sulle aste delle bandiere ufficiali di Palazzo delle aquile. Dove si possono esporre solo bandiere ufficiali. Per questa ragione, avvertiti da alcuni cittadini abbiamo chiesto che la bandiera venisse posta altrove. Cosa che è avvenuto poco dopo il nostro intervento, e la bandiera è stata posta su di un balcone, ripristinando di fatto quella che era la norma, continuano Triolo e Gelarda”.

“L’esposizione della bandiera del Movimento transgender sulle aste- Continuano i due esponenti della Lega- non è altro che l’ennesima forzatura fatta da chi affronta le tematiche da un punto di vista strettamente ideologico, di chi vuole imporre visioni del mondo e non risolvere problemi. A costo di violare norme e protocolli. Ricordiamo le esibizioni del sindaco Orlando in boa di piume di struzzo Rosa durante le conferenze stampa del gay pride ma anche i suoi comunicati contro Matteo Salvini od i proclami il favore della cancellazione delle frontiere. Tutti argomenti che nulla hanno a che fare con il ruolo per cui è retribuito dalla collettività.

“Ci chiediamo se i palermitani abbiano votato il sindaco per esibire i simboli di scelte ideologiche o per amministrare la città di Palermo, cosa che continua a non fare”, concludono Gelarda e Triolo .

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