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Scoperta per caso tra le tante casse conservate nel Monastero di Santa Caterina, a Palermo, che custodiscono ancora oggi tesori inaspettati, la Tela quaresimale o della Passione, opera di Giovanni Patricolo, sacerdote e rettore di Santa Caterina all’epoca, rimarrà esposta fino al 19 aprile a corredo dell’altare centrale della Chiesa di Santa Caterina.
La maestosità di quest’opera, nella pur sorprendente semplicità, mozza il fiato alla vista: conservata perfettamente, risale al 1827, dalle suore del Monastero, grazie all’utilizzo del pepe come ci dice padre Giuseppe Bucaro, rettore di Santa Caterina, nella video intervista, ritorna protagonista della Settimana Santa in una delle Chiese più belle della città.
La tela raffigura in un’intensa monocromia il momento della morte di Gesù Cristo; l’autore rappresenta, infatti, esattamente l’attimo in cui Gesù spirò sulla Croce.
“Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono” si legge nel Vangelo secondo Matteo (27,51-52).
La scena è narrata con dovizia di particolari e un gran numero di personaggi in un contesto di grande forza espressiva.
Il manufatto costituisce un esempio significativo della vasta e in gran parte oggi perduta produzione di Giovanni Patricolo (Palermo 1789-1861), che venne dispersa con la soppressione degli ordini religiosi dopo l’unità d’Italia, essendo soprattutto dedicata ad ambienti claustrali.
“Prediletto allievo di Giuseppe Patania dotato di scarsa genialità decorativa ma di una notevole intelligenza eclettica”, come scrive Maria Accascina nel suo fondamentale testo sulla pittura dell’Ottocento siciliano, il pittore sacerdote seppe operare una sintesi sapiente tra il chiaroscuro di Pietro Novelli e gli insegnamenti di Patania e di Vincenzo Riolo.
La Settimana Santa al Monastero di Santa Caterina prenderà avvio con la celebrazione liturgica della Domenica delle Palme; alle 11, in piazza Pretoria, padre Giuseppe Bucaro, e il papas della Chiesa Martorana, padre Nino Paratore, benediranno insieme le palme secondi i due riti. Poi in processione i fedeli si recheranno nelle due chiese dove la celebrazione eucaristica sarà officiata nei due riti, quello latino a Santa Caterina e quella greco cattolico alla Martorana.