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Per la stagione estiva del Teatro Massimo di Palermo, Summer Where 2018, è andato in scena “Pink Floyd/Carmina Burana“, spettacolo con due coreografie di Micha van Hoecke affidate al Corpo di ballo del Teatro; con loro anche l’Orchestra e il Coro della Fondazione, diretti da Aziz Shokhakimov.
Nella perfetta cornice del Teatro di Verdura il coreografo ha proposto due “idee di movimento” che, ancora una volta, non hanno deluso il pubblico.
Nella prima parte la coreografia, pensata ad hoc, ha “respirato” le note di “Atom Heart Mother” dei Pink Floyd permettendo al coreografo di ricreare l’atmosfera degli anni che hanno seguito il ‘68 e l’influenza che la musica del gruppo inglese ha avuto sulla sua generazione e su quelle successive.
Per van Hoecke “questa musica è bellissima perché c’è un’anima che respira, che ti coinvolge. E ormai è diventata un’opera classica“.
L’album infatti è l’unica opera dei Pink Floyd pensata per un organico esteso a orchestra sinfonica e coro.
Sulle movenze di Micha van Hoecke diventa la base per una vicenda in parte autobiografica, dove le due figure della Madre, la cantante Roberta Sasso, e del Padre, Denis Ganio, étoile ospite, sono ispirate ai suoi genitori, mentre nel Figlio, Michele Morelli, e nella Figlia, Yuriko Nishihara, ha in parte rappresentato se stesso e la sorella gemella Marina, morta recentemente e alla quale è dedicato lo spettacolo.
Intorno a loro un corollario di danzatori, un Clown, Giuseppe Bonanno, e l’Ombra, Andrea Mocciardini, a simboleggiare il primo la fantasia, fondamentale per il coreografo-poeta, il secondo quella componente oscura e insondabile che attraversa le vite umane.
Violoncello solista è stata Kristi Curb, primo violoncello del Teatro Massimo, accanto all’Orchestra del Massimo la rock band “Inside Out”, specializzata nel repertorio dei Pink Floyd.
Nella visione della danza come “forma corporea e visibile della musica” la seconda parte dello spettacolo ha riproposto la costante ricerca, da parte di van Hoecke, di una profondità che proietta alla leggerezza necessaria per elevare lo spirito sulle parole dei Carmina Burana di Carl Orff, accompagnati dal Coro di voci bianche.
Nella “coreografia classica” dei Carmina Burana van Hoecke ha messo in scena, con delicatissimi ed efficaci giochi di forme accentuati dalle luci (Bruno Ciulli) e dal contributo etereo dei costumi (Emanuel Ungaro), i personaggi mitologici citati nel testo medievale: Fortuna, incarnata dalla coppia Francesca Riccardi e Vincenzo Carpino, Flora, Francesca Davoli, Zephyrus, Michele Morelli, Philomela, Romina Leone, Venus, Carmen Marcuccio, e Cupidon, Emilio Barone, con il Corpo di ballo del Teatro. Magica e coinvolgente l’atmosfera finale.
Applausi sentiti, infine, per gli interpreti vocali: il soprano Hasmik Torosyan, il controtenore Yaniv D’Or e il baritono Bogdan Baciu.