Ha bruciato un cane vivo dopo averlo attaccato a un palo delle indicazioni stradali, in via delle Croci, nei pressi della chiesa di Santa Maria del Monserrato a Palermo.
L’allarme è scattato ieri sera quando passanti e residenti vedendo l’animale avvolto dalle fiamme hanno chiamato la polizia. Ad appiccare il fuoco è stato un uomo che dalla vigilia di Natale avrebbe occupato abusivamente lo spazio che un tempo fu l’ingresso di Villa Deliella, la costruzione in stile liberty abbattuta nel 1959 durante il cosiddetto sacco di Palermo. L’area era stata destinata successivamente a un parcheggio e un lavaggio, ma da anni è in abbandono nonostante esista un progetto di riqualificazione per la costruzione di un museo del liberty. È intervenuta la polizia, che ha portato via l’uomo dopo che in strada si era formata una folla di persone inferocite.
L’animale, un Pitbull con il microchip è in cura da una clinica veterinaria, ma è in gravi condizioni per le ustioni riportate. L’uomo è stato portato in questura e nel tragitto ha danneggiato anche l’auto degli agenti .
“Si tratta di un crimine barbaro che va punito severamente – scrivono in una nota gli animalisti di Aidaa – auspichiamo che il governo prenda nota dell’escalation di crimini contro gli animali e che adegui il codice penale con pene severe e veramente proporzionate all’efferatezza di questi orrori“.
La nota di Lav
Lotta tra la vita e la morte Aron, ricoverato grazie all’intervento di un passante, ha riportato ustioni su oltre l’80% del corpo e gravi danni agli organi interni. La LAV – Lega Anti Vivisezione , per poterlo tutelare ed evitare il trasferimento presso la clinica convenzionata con il Comune, troppo rischiosa secondo i veterinari curanti viste le condizioni critiche e la prognosi riservata, ha fatto richiesta all’autorità giudiziaria di sottoporlo a sequestro preventivo e di poterlo prendere in custodia giudiziaria per farsi quindi carico di tutte le spese veterinarie e del suo mantenimento.
“Siamo con il fiato sospeso, sperando che Aron continui a lottare, nonostante la grande sofferenza che sta provando, e riesca a sopravvivere all’orrore che ha subito – dichiara LAV – nel frattempo depositiamo una denuncia per maltrattamento e chiediamo al Sindaco di Palermo Roberto Lagalla che dia un segnale forte volto a tutelare tutti gli animali del territorio emanando un’ordinanza che vieti a chi ha compiuto un gesto di tale gravità ed efferatezza di poter detenere altri animali, nonché di prevedere un accertamento sulle condizioni psichiche a tutela anche dell’incolumità pubblica”.
Non possiamo inoltre non sottolineare quanto le pene previste per reati di tale efferatezza a danno degli animali siano gravemente inadeguate “Non mancheremo di ricordare questo e gli altri casi – continua LAV – come quello del gatto Leone scuoiato vivo a Cava de’ Tirreni, che hanno affollato le cronaca degli ultimi mesi per fare ulteriore pressione sui deputati della Commissione Giustizia della Camera perché si proceda con l’esame e l’approvazione delle proposte di Legge per inasprire le pene e rendere più efficaci le norme per perseguire i reati contro gli animali”.
La denuncia del Partito Animalista Italiano
“Quello che è successo a Palermo ci ha lasciati basiti”. Lo ha affermato Patrick Battipaglia, Coordinatore per la regione Sicilia del Partito Animalista Italiano che tramite il suo presidente nazionale, l’avvocato Cristiano Ceriello ha depositato una denuncia in Procura contro il responsabile di questa barbarie.
“Una violenza inaudita contro un povero animale indifeso. Una vicenda che non potrà mai essere giustificata per nessuna ragione. Noi chiediamo giustizia per questo povero animale. – prosegue Patrick Battipaglia – Speriamo che questo ennesimo caso di violenza contro un cane possa aprire gli occhi dei Parlamentari. Non è più possibile perdere altro tempo. E’ il momento di votare e rendere efficace la nostra proposta di Legge ‘Angelo’ con la quale chiediamo che vengano inasprite le pene per chi maltratta e uccide gli animali.
Non è più possibile – conclude il dirigente del Partito Animalista – continuare a commentare vicende così gravi”.