Ogni occasione è buona è per “animare” i pupi, ma soprattuto questa lo è. Per i suoi settant’anni Mimmo Cuticchio, come si accorda ai teatranti, festeggerà in scena con un piccolo cartellone di eventi.
Tante le definizioni che lo riguardano: è un“puparo”, tecnicamente, perché si costruisce i suoi pupi; ed è “oprante”, ha una compagnia; e “cuntista”, di saghe cavalleresche e sogni teatrali.
Ma soprattutto è colui che ha rimescolato l’antico e vi ha trovato un sapore contemporaneo, riuscendo a non dimenticare il primo ma innovando il secondo. Lo racconta persino in un calendario, 365 giorni per 365 spettacoli, debutti, tournée, premi, laboratori, festival, cunti: soltanto le tappe più importanti di un viaggio straordinario che ha raccolto molto, molto di più.
Il 30 marzo, giorno del suo compleanno, fino al 22 aprile con spettacoli, incontri, presentazioni, un concerto. E una mostra, che è un omaggio sincero non soltanto a chi l’ha preceduto, ma a quelle mani che gli hanno insegnato a forgiare i metalli, sbalzare uno scudo, intagliare una testa, manovrare un pupo.
“70 pupi di opranti e pupari”, si inaugurerà venerdì 30 marzo alle 18 al laboratorio dei Figli d’Arte Cuticchio, nel cuore di via Bara all’Olivella, dove resterà dal 3 al 22 aprile, visitabile a ingresso libero (dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19).
Settanta teste, settanta corpi, settanta pupi + uno. E quell’uno è il domani, l’anno a venire, lo studio continuo di Mimmo Cuticchio che non si è mai fermato.
“Da quando mi sono staccato dal “carro” di mio padre per aprire il mio teatro – ricorda -, con il “mestiere” che piano piano mi sono costruito, ho anche raccolto pupi realizzati da vari opranti, pupari o semplici amatori che testimoniano la differenza stilistica tra un costruttore e l’altro.
Per l’occasione si vedrà anche la mano del padre a confronto con quella del figlio: Mimmo Cuticchio proporrà uno dei suoi primissimi lavori, “Orlando conquista le armi”, il 31 marzo e l’1 aprile (18,30) al Teatro dei Pupi S. Rosalia; il 18 aprile (18,30) al laboratorio di via Bara, invece, si presenterà il suo video “L’opera dei pupi di Palermo”.
Risponderà alla “singolar tenzone” il figlio Giacomo Cuticchio con altri tre titoli dell’Opra: il 7 e 8 aprile “L’amore mascherato”; il 14 e 15 aprile, “Ruggiero libera Ricciardetto dal rogo”, per chiudere il 21 e 22 aprile con “Primo amore di Ruggiero e Bradamante”.
Sempre Giacomo il 9 aprile (alle 17,15 al Politeama) dirigerà in suo ensemble nel concerto “A singolar tenzone” già proposto nei mesi scorsi al Quirinale.
E ancora il 6 aprile un confronto iconografico tra “I pupi di Cuticchio e le marionette dei Colla e figli” ; e il 20 aprile (alle 18 a Villa Zito) la presentazione del libro “Alle armi cavalieri” pubblicato da Donzelli, che racchiude la memoria del puparo.
Oggi che i suoi spettacoli sono richiesti in tutto il mondo, a pochi giorni dal titolo di “commendatore” giunto dal presidente Mattarella, Cuticchio pensa già al suo prossimo progetto: raggiungere Roncisvalle, a piedi, con i pupi, gli allievi, i “saggi”.
Lo farà dal 25 al 29 luglio; con un prologo palermitano, dall’8 al 10 giugno al Monastero di Santa Caterina, per la nuova Macchina dei Sogni; che ha già un sottotitolo, “Straziante meravigliosa bellezza del creato“, citazione dal film “Che cosa sono le nuvole” di Pier Paolo Pasolini.