Nuovo caso sul tema dei tributi a Palermo. I consiglieri comunali d’opposizione hanno presentato questa mattina un esposto alla Procura della Repubblica nei confronti del sindaco Roberto Lagalla. Motivo del contendere sarebbe la volontà del primo cittadino, a partire da novembre 2022, di affidare i servizi di riscossione a Municipia, società privata italiana che offre consulenze al mondo della Pubblica Amministrazione. Fronte sul quale, le minoranze, palesano a loro giudizio “presunte irregolarità delle procedure e condotte ritorsive a danni di dirigenti comunali“.
Le opposizioni puntano il dito contro il partenariato pubblico-privato
Secondo la ricostruzione fatta nel documento, il progetto del primo cittadino sarebbe stato quello di avviare una sorta di partenariato pubblico privato con la società italiana, esternalizzando parte del servizio di riscossione tributi dietro il pagamento di circa 200 milioni di euro in dieci anni. Una procedura che non sarebbe stata accolta positivamente dagli uffici. “Si sono adoperate delle politiche assurde per una pubblica amministrazione – ha sottolineato l’esponente di AVS Alberto Mangano -, ovvero mettere a disagio o addirittura sotto accusa la dirigente del dipartimento tributi. Tutto questo per fare il gioco di una società che dovrebbe sostituire l’apparato comunale ad un costo eccesivo“.
I rilievi fatti alla procedura
“E’ illogico affidare all’esterno dei servizi che fa una nostra società, ovvero la Sispi – ha aggiunto l’esponente del Gruppo Misto Massimo Giaconia -. Ciò sta provocando danni enormi alla società perchè non ha potuto applicare a pieno il piano del fabbisogno del personale, con 16 assunzioni al posto delle 35 previste“.
Fra i rilievi sollevati dagli uffici, nelle otto pagine di cui si compone l’esposto, vi sarebbero “la percentuale dell’aggio a favore di Municipia molto elevato (del 6% o 8%); la violazione degli obblighi assunti dal Comune con lo Stato nell’ambito dell’accordo per il rispetto del piano di riequilibrio (che prevede l’obbligo di consegna all’Agenzia delle Entrate e Riscossione dei ruoli in anticipo, almeno 30 mesi prima); gli esorbitanti costi annuali del servizio (circa 20 milioni di euro all’anno) che avrebbero determinato un pericolo per gli equilibri di bilancio e che si sarebbero potuti sostenere solo previa contrazione di altra spesa corrente“.
“Stiamo parlando di una cifra di almeno 200 milioni di euro in dieci anni – ha spiegato l’esponente di “Oso” Giulia Argiroffi -. Il sindaco Roberto Lagalla e il direttore generale Eugenio Ceglia hanno insistito, progressivamente, affinchè venisse valutato positivamente il progetto presentato da Municipia sulla riscossione dei tributi. Ciò nonostante gli uffici interpellati, nei tempi e nei modi, hanno espresso pareri negativi“.
Sotto accusa le procedure disciplinari ai dirigenti
Nell’atto depositato questa mattina alla Procura di Palermo, i 16 consiglieri comunali di minoranza ripercorrono le vicende avvenute negli ulti tre anni. A cominciare dalla manifestazione d’interesse, presentata dal sindaco il 3 novembre 2022, da parte di Municipia. Fra l’estate e l’autunno del 2023 però gli uffici coinvolti (l’area Tributi, il Suap, il comando di polizia municipale e la Ragioneria Generale), hanno espresso perplessità sull’operazione, ritenendo la stessa “non rispondente alle esigenze e necessità dell’Amministrazione“.
L’iter è comunque proseguito. Nell’esposto, scrivono gli esponenti delle opposizioni, “la vicenda ha avuto un epilogo ancora più grave e paradossale. La Municipia Spa tornava alla carica richiedendo per mail (il 12 giugno 2025.) un incontro con il capo Area Tributi per “superare l’impasse” e “per valutare insieme un eventuale rimodulazione del progetto“. Dalla dirigente però sarebbe arrivato un “no” a tale richiesta al quale, secondo gli esponenti del centrosinistra, sarebbe seguita una chiamata del sindaco “con voce alterata e nalla quale chiedeva conto e ragione perché non si fosse dato seguito alle richieste della Municipia Spa“.
“Sarà un caso – aggiungono gli esponenti delle opposizioni nell’esposto -, ma pochi giorni dopo la segnalazione, il 16.10.25, il Direttore Generale avviava un procedimento disciplinare nei confronti del Capo Area Tributi e del dirigente del settore Tari e Tarsu . Tra l’altro, e questa sarebbe un ulteriore fonte di responsabilità dei vertici dell’amministrazione, non si ha evidenza che il Comune di Palermo abbia ad oggi attivato (né tanto meno pubblicizzato in modo trasparente) un canale di whistleblowing“. Sulla questione, i consiglieri delle opposizioni hanno segnalato la questione anche all’Anac.




