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Palermo, Orlando e Catania presentano il piano regolatore: “Ecologia e giustizia sociale”

sabato 13 Marzo 2021

Oggi pomeriggio ha avuto luogo una video-conferenza stampa in cui il sindaco della Città Metropolitana di Palermo, Leoluca Orlando, e l‘assessore comunale alla Pianificazione urbanistica, Giusto Catania hanno presentato lo stato dei lavori per il nuovo Piano regolatore generale, organico a tutti gli strumenti di pianificazione in atto, dal PUDM al PUMS e al PAES.

La predisposizione di questo strumento operativo è la traduzione di una visione urbanistica della Città di Palermo. Il piano è contenuto in una proposta di delibera della giunta comunale da sottoporre al vaglio di Palazzo delle Aquile. Si tratta di portare a compimento una scelta politica pregressa, attraverso un atto normativo che contiene i principi ispiratori della programmazione urbanistica.

Un passaggio importante “, sottolinea il sindaco Orlando, questa variante generale al PRG inviata ieri al Consiglio comunale e che rappresenta la fase propedeutica alla redazione del Piano. Realizzare interventi di pubblica utilità, come la limitazione al massimo del “consumo di suolo” e rigenerazione del territorio urbano, nell’ottica di una ristrutturazione del verde e della riqualificazione ambientale, è il criterio fondamentale della delibera.

La chiave di lettura di questo Piano è proiettata tutta verso la realizzazione concreta della mobilità palermitana, sia delle persone che dei mezzi di trasporto, annullando ogni distanza e distinzione, sociale ed economica, tra il centro e le periferie, secondo una logica a rete urbanistica ed un sistema preciso di insediamenti commerciali e produttivi di qualità all’interno della Città di Palermo e che non siano confinati entro ambiti di distretti.

Il paradigma di questa scelta è che “Abbiamo previsto- dichiara Orlando–  la necessità di una riqualificazione della cd residenza sociale, la priorità non sono gli appartamenti medio-borghesi, per i quali si registrano parecchie abitazioni sfitte, o comunque non utilizzati o sotto utilizzati, bensì abbiamo individuato 15oo alloggi necessari per la soddisfazione della forte domanda sociale, sapendo che per quanto riguarda l’andamento demografico, che conta circa 600 mila abitanti”.

Si fa riferimento a quelle abitazioni di edilizia economica e popolare rispondenti al fabbisogno della città, indicato dall’assessore alle attività sociali, Giuseppe Mattina, e tutte le 1500 abitazioni sono pensate dentro aree urbane preesistenti, a partire dal riutilizzo di aree industriali  abbandonate, evitando così nuova cementificazione. Una scelta sociale in funzione della tutela di fasce più fragili della Città.

Il Piano regolatore pone l’attenzione sulla questione del connubio tra accessibilità e mobilità rispetto alla fruizione dei servizi pubblici locali da parte della cittadinanza palermitana, volto a coniugare l’offerta green ed ecologica con l’applicazione del principio di giustizia sociale.

Il tema transizione ecologica non è un tema solo da esperti o da ricchi di famiglia, ma un tema, nel senso nobile, mondialpopolare. Noi partiamo dall’idea che la città è una casa comune, dove tutti sono a pari titolo abitanti e quindi non c’è un intervento fatto per un quartiere piuttosto che per un altro. Ecco, giustizia sociale vuol dire superamento delle diseguaglianze. Non a caso l’assessore Catania fa riferimento all’assessore Mattina per sottolineare che c’è una forte sensibilità rispetto ai temi della qualità della vita. Perciò non c’è dubbio che quando ci sono delle difficoltà di collegamento tra una parte e l’altra della città, i più penalizzati sono quei cittadini che non possono prendere il taxi, non hanno la macchina. Tutto questo lo facciamo in chiave urbanistica e non con ridicoli aggiustamenti. E fino ad oggi gli urbanisti hanno fallito perché non hanno colto il cambiamento. In una città dallo stile californiano non si può prescindere dalla mobilità e dai mezzi pubblici “, dichiara il sindaco Orlando.

Il mio maestro di politica, Nicola Cipolla, diceva che parlare di ecologia senza giustizia sociale, è come parlare di botanica. Sono due elementi imprescindibili proprio perché la tutela dello spazio esterno e dell’atmosfera è fondamentale alla tutela della libertà individuale e al raggiungimento dei propri desideri. E’ questa la forza di tale piano, cioè la tutela e cologica insieme alla tutela delle fasce più deboli di questa città”, afferma l’assessore Catania.

Uno strumento di pianificazione di regole inerenti l’utilizzo del territorio al servizio della città, non solo uno strumento per tecnici. Il tema delle scuole è anch’esso affrontato durante il dibattito. E si lavora da anni al tema del coinvolgimento e della partecipazione delle scuole e comunque delle fasce d’età più giovani. E’ opportuno depoliticizzare, cioè allargare ed estendere il dibattito. Il piano regolatore non è solo una questione tecnica ma anche educativa e pedagogica.

 

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