Non basta il sesto risultato utile in trasferta per far sorridere i tifosi rosanero. Allo Stirpe il Palermo riesce a strappare solo un punto al Frosinone accontentandosi di uno strettissimo pareggio dal retrogusto amaro. In terra ciociara termina 1-1 l’anticipo della tredicesima giornata di campionato.
I siciliani giungono così all’ennesima sosta per le Nazionali in crisi, sia sul piano dei risultati che delle prestazioni. La compagine rosa esce dal campo ancora una volta accompagnata dai fischi dei propri sostenitori, delusi dalla prova contro la “Cenerentola” della B. I conti non tornano e il club di viale del Fante fatica nell’incastrare e mettere in moto gli ingranaggi. Solo l’ingresso di Ranocchia, nel bel mezzo del secondo, tempo riaccende una luce spenta con lo scorrere dei secondi sul cronometro.
Il Palermo sembra essere scivolato in un vortice nero e senza via d’uscita, sommerso dalle incognite e avvolto da un velo di mistero sull’effettiva tenuta fisica e mentale di un gruppo che appare poco compatto e per nulla pronto ad affrontare le insidie che caratterizzano il campionato cadetto, da sempre contraddistinto da fisicità, intensità e carattere. Tutti valori al momento non pervenuti o presenti solo a sprazzi nell’arco dei novanta minuti.
Dionisi non cambia e rilancia l’undici titolare sconfitto al novantesimo dal Cittadella. O quasi. Il tecnico, infatti, appone qualche piccolo accorgimento lungo la catena di sinistra, affidandosi alla corsa e alla grinta di Di Mariano al posto di Di Francesco. Punta di diamante in attacco ancora una volta Le Douaron, che ha avuto la meglio nel ballottaggio con Henry e Brunori.
Pronti, partenza, via: Palermo subito in vantaggio. I rosa gestiscono i primi palloni del match e dagli sviluppi del primo corner pescano la rete del vantaggio. Il mancino non brillante e senza troppa forza dell’ex Insigne intercetta i piedi di Darboe per la deviazione decisiva, spiazzando così Cerofolini: 0-1.
Dopo lo shock inziale, a partire del decimo minuto, i ciociari si ricompattano. Il pressing gialloblù getta in fibrillazione la compagine rosanero, che dimostra una certa difficoltà nell’uscire dalla morsa dei padroni di casa. Al diciassettesimo la sbavatura di Diakité si trasforma in una generosa punizione per il Frosinone. Bracaglia, dimenticato da Nikolaou, supera in volo Nedelcearu e si fa trovare pronto lungo la traiettoria, insaccando di testa Desplanches per il primo gol personale in serie B: 1-1.
La squadra di Greco approfitta del momento favorevole e ci prova ancora, questa volta con il destro al volo di Gerli. Il club di viale del Fante prova a ristabilire l’equilibrio e nonostante indecisioni e incertezze riesce ad anticipare e disinnescare le ripartenze avversarie. L’unica chance degna di nota la regala Le Douaron, ma l’incornata non impensierisce più di tanto Cerofolini, che si ritrova agevolmente la sfera tra le braccia.
L’intensità cala nell’ultimo quarto d’ora. Guizzo e fantasia sono le vere assenti dei primi quarantacinque minuti di gioco. La qualità e la tecnica del centrocampo siciliano restano sottotono, condizionando l’efficacia della manovra offensiva, rendendo vani i movimenti e il lavoro in fase di non possesso di Le Douaron. Il francese, dal canto suo, non riesce a farsi trovare pronto nei momenti adeguati e a pungere in maniera incisiva area ciociara.
La tensione è palpabile in entrambi i fronti e i primi venti minuti della ripresa volano via tra la noia e la prevedibilità. Gli ingranaggi non girano e sembrano inceppati, con i rosa inconcludenti ed evanescenti negli ultimi venticinque metri di campo. A spezzare la monotonia è il destro fulmineo di Kvernadze da fuori area.
La partita cambia volto al sessantacinquesimo. Dionisi prova così a cambiare passo, con l’ingresso di Ranocchia per Gomes. La spinta più offensiva regala i primi frutti, ma la retroguardia laziale è attenta e composta, ai danni di un Palermo poco lucido e dalle idee confuse. A dare la scossa e voltare pagina sono le conclusioni dalla distanza prima del numero 10 e successivamente la doppia occasione di Insigne, respinte dagli ottimi riflessi di Cerofolini.
Il tecnico toscano si affida ancora alle proprie intuizioni: dentro Henry e Vasic, fuori Le Douaron e Verre. Anche il doppio cambio si rivela convincente, ma il club di viale del Fante non imbocca la strada giusta capace di condurre alla vittoria. Il Frosinone scompare, ma i siciliani non ne approfittano. A tre minuti dal novantesimo Dionisi gioca le ultime due carte: Pierozzi e Di Francesco per Diakité e Di Mariano.
Finale da brivido. Il primo è però di Marchizza, con un mancino lampo che non inquadra però lo specchio della porta. A pochi secondi dal fischio finale Henry sfodera il destro a giro che sfiora il palo e termina sul fondo. Allo Stirpe è 1-1.