La capitaneria di porto di Palermo e la stazione navale della guardia di finanza di Palermo hanno eseguito 5 misure cautelari personali agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico e sequestrato circa 57.900 euro per la cattura e commercializzazione per due anni di specie ittiche protette. Nel corso dell’operazione sono state eseguite altre quattro perquisizioni e sono state sequestrate attrezzature da pesca, tra cui mute e scooter acquatici, per un valore totale di circa 5 mila euro.
Gli indagati, cinque palermitani, sono accusati di fare parte di un’organizzazione che pesca ricci, oloturie devastando l’ambiente marino. L’indagine ha origine a dicembre del 2020 e si è sviluppata nel corso degli anni con una serie di attività che hanno permesso di accertare un traffico illegale di circa 140.000 ricci e 137 chili di oloturie.