«La politica è femmina. Ma le donne dove sono?» Inizia così l’affondo che Maria Saeli – della direzione nazionale di +Europa – fa in riferimento al recente allargamento della Giunta di Palermo, con il sindaco Leoluca Orlando che ha scelto 3 nuovi assessori uomini: Arcuri, Marino e Petralia.
«Chi crede che parlare di “quote” sia desueto, inutile o femminista sbaglia. Siamo ancora, purtroppo – aggiunge Saeli – un Paese in cui per poter avere reale parità, soprattutto in politica, abbiamo la necessità di avere una norma a nostra tutela. Nessuna alta carica, se non quella della Presidente del Senato, è stata ricoperta da una donna. Mai un “Premier” donna, pochissime le donne sindaco, ancor meno quelle Presidente di Regione. E se è vero che nell’ultimo decennio abbiamo assistito, anche grazie alle famose “quote rosa”, ad un incremento ,in termini di numeri, della presenza femminile, non esiste tutt’oggi una corrispondenza rispetto all’aumento del loro peso politico.
E lo dimostra proprio in questi giorni, il caso del rimpasto di Giunta della città di Palermo. Nell’ampliamento del numero di assessori , capita anche che non si tenga affatto conto della normativa vigente in materia di parità di genere e che sugli 11 Assessori, solo 2 siano donne ( in barba al rispetto del 40% della rappresentanza di genere). Che questa “visione” venga fuori anche da chi si proclama progressista, lascia ancora di più l’amaro in bocca.
Da donna, e da donna impegnata in politica, mi piacerebbe ovviamente che si finisse di parlare di noi come quote per cominciare a considerarci solo come persone, capaci e competenti; sarebbe un meraviglioso segno di reale progressismo e civiltà se non ci fosse più bisogno di una norma per garantire la parità tra gli individui.
La strada da fare di sicuro è ancora molto lunga. Cominciare con una maggiore consapevolezza che passa sicuramente dalla conoscenza. Ecco perché +Europa ha promosso la prima scuola di formazione politica, completamente gratuita, rivolta proprio alle donne, per accrescerne le competenze, il ruolo di leadership ma anche per cercare di comprendere il perché della minore implicazione delle donne in politica. La strada da fare è ancora molto lunga. La politica, però, è femmina».