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Palermo: prodotti sanitari non a norma, sequestrate 17.000 mascherine

mercoledì 25 Novembre 2020

I Finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo hanno sottoposto a sequestro 17.000 mascherine protettive classificate come DPI di III Categoria, 152 termometri infrarossi e 80 visiere protettive, nei confronti di diversi empori/bazar ubicati a Palermo (zona corso Tukory) e in provincia (Partinico e Carini) gestiti da cittadini di etnia cinese.

Il sequestro è avvenuto in seguito all’intensificazione dell’attività di controllo economico del territorio disposto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo, finalizzata a verificare il rispetto delle norme emanate dall’Autorità di Governo per il contrasto alla diffusione del contagio da COVID19 anche in materia di sicurezza dei prodotti posti in vendita.

L’attività è frutto di controlli mirati alla verifica delle corrette modalità di commercializzazione di mascherine e dispositivi di protezione individuale da parte sia dei distributori all’ingrosso che dei singoli rivenditori operanti nell’area metropolitana di Palermo.

In particolare gli investigatori del Gruppo Tutela Mercato Beni e Servizi del Nucleo di polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle di Palermo, nel ricostruire le filiere di commercializzazione, hanno constatato presso quattro esercenti di nazionalità cinese che le mascherine protettive, le visiere e i termometri erano stati posti in commercio in mancanza di documentazione di conformità, titoli autorizzativi da parte dell’Ente valutativo (INAIL/ISS) e/o certificazione CE.

Hanno dunque violato le disposizioni europee sulla sicurezza dei dispositivi di protezione individuale (D.Lgs. 475/1992) nonché le disposizioni previste dal Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005), in quanto gli stessi erano commercializzati in assenza delle previste indicazioni al consumatore in lingua italiana.

All’esito dei controlli sono state elevate sanzioni amministrative quantificate, nel massimo, in circa 320.000 euro.

Le attività descritte si inquadrano nell’ambito del dispositivo del Corpo a contrasto dei diversi fenomeni illeciti connessi all’emergenza epidemiologica da COVID 19, finalizzato a contrastare possibili speculazioni nonché alla verifica della sicurezza dei prodotti, a tutela della salute dei consumatori e degli imprenditori rispettosi delle regole.

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