In contemporanea all’evento #IoColtivo a Roma davanti Montecitorio, il Comitato Esistono i Diritti ha indetto un sit-in davanti a Palazzo delle Aquile, a Palermo per sostenere la manifestazione nazionale a favore di una legge che regolamenti l’uso della canapa in Italia.
Il movimento antiproibizionista nazionale, facendo leva anche sulla sentenza dalla Corte di Cassazione emessa a sezioni riunite lo scorso fine anno, chiede al Parlamento di legiferare in merito, seguendo le “indicazioni della più alta Corte di giustizia in materia penale”, al fine di decriminalizzare la coltivazione di uso personale.
La legalizzazione inoltre toglierebbe alle organizzazioni criminali ingenti guadagni che contribuiscono a finanziare altre attività illecite e creerebbe un importante incremento di posti di lavoro stimato in oltre 300.000 unità. Un’altra importante domanda è costituita dall’uso terapeutico dei principi attivi della canapa che oggi vengono importati per la maggior parte dall’estero, con costi molto più alti sostenuti dai pazienti, quando non sono costretti a ricorrere al mercato illegale per la mancanza del prodotto.
Per tutti questi motivi il Comitato “Esistono i Diritti” ha voluto manifestare il proprio appoggio all’iniziativa promossa da cento parlamentari e, insieme ai presidenti Gaetano D’Amico, Alberto Mangano e Pino Apprendi, ha visto la partecipazione di esponenti del mondo della politica, della cultura e dell’arte oltre a singoli cittadini che si sono uniti al Comitato.
Tra questi la fotografa Letizia Battaglia e gli attori Sara Favarò e Marco Feo, la deputata regionale Stefania Campo e il deputato regionale Claudio Fava che, pur aderendo alla manifestazione, non ha potuto essere presente per impegni istituzionali. Folta la delegazione di consiglieri comunali di diversi partiti sia di maggioranza che di minoranza, come nello spirito transpartitico del Comitato, che sostengono la battaglia per la legalizzazione della canapa e sono impegnati anche in altre iniziative sui diritti civili come per l’appunto la canapa per uso terapeutico e la figura del garante comunale dei diritti dei detenuti.