Gli incivili sono avvisati. Parte il piano straordinario del Comune di Palermo contro gli abbandoni illegali di rifiuti. L’Amministrazione ha presentato questa mattina nella sala stampa di Palazzo Palagonia il programma basato sull’ordinanza sindacale emessa dal primo cittadino Roberto Lagalla. Provvedimento emesso in sostituzione del regolamento rifiuti, ancora non approvato dal Consiglio Comunale. Progetto che prevede l’ingresso in servizio di 37 ispettori ambientali. Figure professionali pagate e formate dalla SRR Palermo 1. L’operazione, quindi, si svolgerà a costo zero per Palazzo delle Aquile. Previsto inoltre l’impiego di 30 fototrappole intelligenti, capaci di segnalare gli abbandoni illegali giornalieri fatti dal singolo cittadino.
Multe fino a 10.000 euro
Un numero spaventoso fornito dall’assessore all’Ambiente Pietro Alongi, il quale avvisa i futuri trasgressori delle conseguenze a cui andranno incontro. “La prossima settimana l’azienda posizionerà 30 foto-trappole propedeutiche a contrastare il fenomeno. Ci aspettiamo collaborazione da parte dei cittadini. Le sanzioni non saranno da quattro soldi. Si parla di 160 euro a multa per conferimenti fuori orario, 330 euro per chi getta sacchetti in strada e da 1000 a 10000 euro per chi abbandona ingombranti sui marciapiedi“.
Non solo ispettori ambientali, in campo anche fototrappole
L’obiettivo è quello di fermare gli incivili che lasciano di tutto sulle strade del capoluogo siciliano. Dai singoli sacchetti a mobilio di vario tipo. Fatto che frena la salita dei numeri della raccolta differenziata, nonostante il recente avvio del servizio in numerosi quartieri di Palermo. Fatto su cui Giuseppe Todaro, presidente di Rap, chiede uno sforzo in più ai palermitani. “Le tre gambe su cui si dovrà muovere la città sono il servizio, i controlli e le telecamere. Sulle fototrappole, abbiamo individuato le parte più sensibili. Inizieremo nei territori di migrazione infraquartiere e dai comuni verso la provincia. I cittadini di questa città, ancora resilienti rispetto alla raccolta differenziata, devono capire che non si può continuare a parlare di conferimenti indifferenziati ed incontrollati“.